testo di Ivan Masciovecchio.
Riunire attorno ad un tavolo sei agricoltori ed allevatori locali con altrettanti cuochi per dar vita – attraverso singoli incontri cultural-conviviali a cadenza mensile – ad un confronto aperto ed informale su cucina e territorio, evitando qualsiasi forma di spettacolarizzazione e concentrandosi sulla straordinaria biodiversità che l’Abruzzo ha da offrire, dal mare ai monti. Questo l’intento di Farmer, dalla terra alla padella, la prima rassegna enogastronomica ideata da Francesco Cinapri – già impegnato nell’organizzazione di eventi con il marchio Fud, Espressioni di Gusto – che prenderà il via lunedì 29 maggio alle ore 20 con il primo dialogo tra Arcangelo Tinari del ristorante Villa Maiella (Guardiagrele, CH) ed Ettore Camera dell’azienda agricola Villa Giulia (Tocco da Casauria, PE).
Luogo di questo e di tutti i successivi rendez-vous previsti fino al prossimo mese di novembre, gli storici spazi della vineria Ciavolich a Miglianico (CH), una delle più antiche cantine d’Abruzzo, attiva fin dal 1853. Durante la prima parte della serata, nel piano interrato che un tempo ospitava le botti per l’affinamento del vino, i due protagonisti discuteranno, tra le altre cose, degli effetti negativi degli allevamenti intensivi e dell’attenzione da porre sull’alimentazione destinata agli animali. A seguire, dopo la chiacchierata aperta anche ai contributi del pubblico presente, ci si sposterà al primo livello – dove anticamente veniva pigiata l’uva che poi, attraverso dei tombini nel pavimento, scendeva direttamente nel tino per la fermentazione – per una cena di quattro portate composta da vitello marinato al caffè e cumino montano, ravioli di burrata allo zafferano dell’Aquila, piccione e, per chiudere, fragole, grano arso e Montepulciano d’Abruzzo (info e prenotazioni al numero 320 3388278).
Dunque, nessun cooking show nel format di Farmer, dalla terra alla padella e riflettori puntati sull’origine di ciò che mangiamo, argomento troppo a lungo trascurato ma di importanza cruciale, sia per la tutela della nostra salute, sia anche per dare la giusta centralità al lavoro invisibile dei produttori – veri e propri custodi del territorio – se è vero che «una buona cucina è formata per il 70% dalla materia prima e per il resto dalla mano dello chef», come ha dichiarato lo stesso Arcangelo Tinari durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento alla quale erano presenti anche altri protagonisti dell’iniziativa.
I prossimi appuntamenti vedranno impegnati il 19 giugno Gianni Dezio di Tosto (Atri, TE) – per il quale «è sempre stimolante lavorare con produttori locali; a loro ho dedicato anche una pagina del mio menù, per premiarli degli sforzi che compiono quotidianamente nell’offrirci materie prime di qualità» – insieme all’azienda agricola Cirelli (Atri, TE) ed alla fattoria Gioia (Cellino Attanasio, TE) e a seguire, il 17 luglio Cinzia Mancini della Bottega Culinaria Biologica (S. Vito Chietino, CH) in compagnia di Alfonso D’Alfonso di Terre del Tirino (Capestrano, AQ), «azienda giovane ma dalle radici antiche», felice per questa sacra alleanza che rappresenta la strada maestra per la promozione del territorio.
Dopo la pausa estiva, il 25 settembre sarà il turno di Nicola Fossaceca del ristorante Al Metrò (San Salvo, CH); il 16 ottobre Mattia Spadone de La Bandiera (Civitella Casanova, PE) in compagnia delle aziende Martinelli (Farindola, PE) – piegata dal maltempo del gennaio scorso, con oltre 450 capi ovini morti sotto il crollo di un capannone e con la produzione ridotta di circa due terzi, ma desiderosa di rappresentare un territorio vestino che non si arrende – e Del Proposto (Loreto Aprutino, PE); per chiudere il 6 novembre con Marzia Buzzanca di Percorsi di Gusto dell’Aquila accompagnata dalle forme d’autore di Antonello Egizi (Balsorano, AQ), entrambi accomunati dalla stessa filosofia produttiva secondo la quale «l’eccellenza si raggiunge solo attraverso la passione ed il lavoro quotidiano».
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