Pescasseroli, segnalazioni di presenza di orso bruno marsicano in Molise e nei territori abruzzesi esterni alle aree protette sono pervenute numerose nel 2016 al personale del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e del Parco Nazionale della Majella che, nell’ambito del progetto per la realizzazione di una rete di monitoraggio sull’orso, finanziato dal Ministero dell’Ambiente, hanno svolto sopralluoghi mirati.
Non è stato sempre possibile confermare la presenza o raccogliere campioni genetici, ma le segnalazioni sempre più frequenti e continue di orsi fuori dai territori protetti sono, in ogni caso, un segnale positivo.
Tra tutte le segnalazioni verificate, particolarmente interessante è la presenza di una femmina con tre piccoli dell’anno e di altri 2-3 individui in un’area compresa tra il PNALM e la Regione Lazio, documentata attraverso l’attività di fototrappolaggio condotta dai tecnici dei Parchi e della Regione Lazio.
L’attività di monitoraggio ha permesso anche la raccolta diversi campioni genetici, attualmente in analisi presso l’ISPRA, che consentiranno di capire, quanti e quali orsi frequentano l’area e soprattutto se questi stessi individui sono stati campionati in precedenza e dove.
Recentemente è stato verificato l’avvistamento in una zona molto prossima al Parco Regionale Sirente Velino e non lontana dal Parco Nazionale del Gran Sasso Monti della Laga: si tratta di una femmina con almeno un piccolo dell’anno, un dato importantissimo poiché riguarda un’area significativamente distante dall’areale centrale dove la presenza dell’orso è evidentemente poco nota e sottostimata.
L’attività della rete di monitoraggio nasce con l’intento di superare la frammentazione delle informazioni e di creare un sistema unico di sorveglianza e di monitoraggio dell’orso in tutto il suo areale.
Cruciali in questa attività sono state le segnalazioni raccolte dai cittadini, la collaborazione con le altre aree protette abruzzesi (Riserve Regionali Gole del Sagittario, Monte Genzana Alto Gizio, Zompo Lo Schioppo e Parco Regionale Sirente Velino) e il raccordo instaurato con il CFS attraverso la centrale operativa del 1515, che hanno permesso di realizzare sopralluoghi tempestivi e raccogliere dati importanti quali, ciuffi di peli, escrementi e segni di presenza.
Il futuro dell’orso bruno marsicano è sicuramente nella sua espansione fuori dai confini dell’areale storico e la realizzazione di un monitoraggio anche fuori dalle aree protette è indispensabile per adottare misure gestionali efficaci. L’orso ce la sta mettendo davvero tutta per la sua sopravvivenza e la presenza di due nuove femmine con i cuccioli fuori dalle aree protette ne è la dimostrazione.
A tutti noi la responsabilità di garantirgli un futuro, anche lontano dalle aree protette.