testo di Ivan Masciovecchio.
Forte, resistente, docile, tranquillo; e anche buono da mangiare. Stiamo parlando dell’asino che, come altri animali, a cominciare da sua maestà il maiale, storicamente ha rivestito un ruolo importante nell’economia delle famiglie contadine abruzzesi fino alla metà del secolo scorso, utilizzato prima nella lavorazione dei campi e poi – giunto in età avanzata – destinato alla macellazione per il sostentamento domestico. Una tradizione rispettata anche a Guardiagrele – la dannunziana città di pietra, nonché borgo del gusto arroccato lungo il versante orientale della Majella madre, che abbiamo raccontato qui – dove il piatto principale era/è costituito dalle cosiddette brasciole, una sorta di polpette condite con aglio, sale, pepe, prezzemolo e peperoncino, realizzate anche nella variante con carne di cavallo.
Per raccontarne la storia, ridando la giusta dignità – anche a tavola – ad un animale spesso e volentieri trattato con durezza dall’uomo, la neonata e attivissima Condotta Slow Food Majella-Guardiagrele ha organizzato per mercoledì 28 marzo alle ore 20 negli spazi in via di ristrutturazione del ristorante Villa Maiella una serata conviviale che vedrà la partecipazione, tra gli altri, del dott. Enzo Di Pretoro, presidente dell’associazione Veterinari della provincia di Chieti. Il menù ideato per l’occasione dalla famiglia Tinari prevederà Tartare d’asino ai profumi iodati; Ravioli del plin in consommé; Tagliatelle di semola grezza al ragù d’asino e santoreggia; Brasciole guardiesi; Sise delle monache. In abbinamento i vini dell’azienda Masciarelli di San Martino sulla Marrucina (CH); Villa Gemma Bianco Colline Teatine IGT, Gianni Masciarelli Cerasuolo d’Abruzzo DOC, Castello di Semivicoli Rosso Terre Aquilane IGT (info e prenotazioni al numero 0871 809362). Tra le particolarità della serata, a proposito del dolce, il pasticcere Emo Lullo e lo chef Arcangelo Tinari sono allo studio per verificare la possibilità di realizzare la crema di farcitura utilizzando latte d’asina in purezza o in minima percentuale.
«Con la Condotta stiamo lavorando su più fronti – ci dice il giovane fiduciario Simone Serra –. Oltre alle prossime serate tematiche incentrate sulla riscoperta e valorizzazione di prodotti e piatti della tradizione dei 12 comuni compresi nel territorio di pertinenza, siamo attivi nella creazione di un circuito di locali amici che prevedano sconti per i soci, nonché nella promozione tra le attività ristorative del progetto della Regione Abruzzo Eat Me Home (leggi qui per sapere cos’è, ndr). Ma soprattutto – continua – siamo impegnati nel progetto dell’Arca del Gusto grazie al quale vorremmo cercare di salvaguardare il maggior numero di produzioni agricole meritevoli di essere protette, reperite tra i comuni della Condotta, in modo che nella prossima estate si possa fare una grande festa per farle conoscere al pubblico insieme ai nostri altri prodotti di comunità come il maiale nero o a quelli tutelati dal marchio del Presidio come l’oliva della varietà Intosso di Casoli».
Costituita solo nel gennaio scorso, la Condotta Slow Food Majella-Guardiagrele – quarta struttura a livello provinciale dopo quelle di Chieti, Francavilla al Mare, Lanciano (con il sodalizio del Vastese in attesa di riorganizzazione) e undicesima regionale – già si appresta a superare quota 100 soci, «che era l’obiettivo che ci eravamo dati da raggiungere entro marzo» ci confida infine Simone, che nella sua attività di fiduciario è coadiuvato da Mauro Di Federico in veste di Segretario, Luigi Panaccio come Tesoriere e Mariangela Dell’Osa, Francesco Pace, Antonio Consalvi, Leonardo Naccarelli ed Alessio Castillenti come Referenti di Condotta. Prossimi appuntamenti in programma, la cena dell’Alleanza Slow Food dei Cuochi prevista ad aprile alla pizzeria La Sorgente, altro tempio del gusto in grado di caratterizzare sempre di più lo splendido borgo di Guardiagrele come una delle destinazioni gourmet d’Abruzzo.