Testo e foto di Greta Massimi
La fortificazione costituisce un autentico gioiello che ben sa coniugare la storia che ha caratterizzato parte della nostra regione e il fascino suggestivo delle bellezze naturali che si possono godere in Abruzzo
Nato originariamente come fortificazione nel 1452, legata all’allora dominazione aragonese, venne edificato sui resti di una preesistente struttura risalente al XIII secolo (ma all’interno del perimetro del castello sono stati rilevati resti risalenti anche all’epoca romana). Fu Alfonso I d’Aragona che diede ordine di ricostruire il castello, il quale aveva come scopo, quello di custodire il porto, fulcro economico cittadino.
La sua funzione di presidio difensivo venne mantenuta fino al XVII secolo. Successivamente venne acquistato da una famiglia e fu convertito a residenza signorile. Dal XIX secolo si dice che il castello venne impiegato come officina e polveriera, cosa che contribuì – durante i bombardamenti tedeschi e americani del 1943, nel corso della battaglia di Ortona – a far esplodere la struttura interna del castello e la parte superiore delle mura, già fortemente danneggiate dagli scontri bellici. Tre anni più tardi, una frana, spazzò via quasi la metà del castello (lato mare). La struttura, dopo anni di abbandono, fu oggetto di restauro e valorizzazione ad opera della Soprintendenza per i Beni Architettonici ed il Paesaggio dell’Aquila, a partire dal 2001. Attualmente il castello costituisce una delle maggiori attrattive di Ortona. Andando nel dettaglio, la struttura è di forma “trapezoidale”, cui svettano tre torri angolari di forma cilindrica (in origine ne erano quattro). Inoltre si possono notare le cortine (scomparsa totalmente quella settentrionale). Importante far notare che le mura a sud e la torre sud-est, mostrano delle piccole aperture che richiamano la funzione prettamente difensiva della struttura. Esse infatti costituivano aperture da fuoco. Ad ovest, all’interno del complesso, vi era un palazzo baronale, oggi quasi del tutto scomparso, ad eccezione di un pezzo di muro perimetrale con decorazioni della cornice. Le mura del castello si caratterizzano per la pianta a scarpa e l’ingresso attuale, posto sul lato di corso Matteotti, è caratterizzato dalle due grandi torri circolari, con finestre ad arco gotico (di particolare pregio sono le finestre delle torri nord-ovest, sud-est, a sesto acuto, ornate da cornice). In generale, tutta la struttura si caratterizza per uno stile sobrio ed elegante. È plausibile altresì, che in origine, sul lato di ingresso, vi fosse anche un fossato d’acqua.
Costeggia, le mura del castello, il giardino pubblico “Parco Ciavocco” che degrada verso il mare. Il giardino offre ai visitatori sentieri e panchine dove si possono mirare scorci paesaggistici suggestivi in direzione delle mura e del mare.
Difatti è presente anche un’importante scalinata, che consente di accedere alla recente pista ciclabile-pedonale (che costeggia il mare), che attualmente copre il tratto che va da Punta Longa (Ripari di Giobbe), fino al molo Sud del Porto di Ortona.
È importante ricordare che la scalinata posta a fianco dell’ingresso al castello, come dichiara il Direttore della Biblioteca Comunale di Ortona, Dott. Tito Viola: “costituiva la via d’accesso al quartiere storico Torrevecchia (anch’esso adiacente al castello), che tra Cinquecento e Seicento era adibito a residenza dei pescatori. Anche oggi è possibile percorrerla, scendendo sino al porto grazie anche agli ultimi interventi di consolidamento”.