Testo di Serena Tommasi
Abbiamo incontrato Daniele Zunica, ristoratore e presidente di Assoturismo Abruzzo, la federazione sindacale appartenente alla Confesercenti riunente le imprese del settore turistico. A lui abbiamo chiesto come la Regione sta affrontando la difficile riapertura dopo la chiusura forzata dovuta alla pandemia. “Si tratta di una riapertura lenta e difficile – afferma l’imprenditore di Civitella del Tronto – poiché le strutture ricettive riaprono in assenza di prenotazioni. La situazione è drammatica in collina e montagna dove l’utenza, prevalentemente straniera, ora non viaggia. Una situazione leggermente migliore è quella delle strutture balneari che conservano un 30/40% delle prenotazioni effettive. La situazione è in divenire: al momento hanno riaperto pochissime strutture, per molte se ne parlerà il primo o il 15 giugno ma quelle che hanno la possibilità di non riaprire non riapriranno per niente”.
Sono molte le difficoltà che le aziende devono affrontare in questa ripartenza. All’inizio del dibattito sulla riapertura, si riteneva che l’adeguamento dei locali alle norme di sicurezza sanitaria fosse la maggiore incognita: “I problemi di gestione per la ristorazione sono migliorati visto anche che le modalità di prevenzione sono state riviste, ad esempio la necessità di plexiglas e divisori non c’è più. Permane invece una criticità per gli alberghi, nella gestione delle camere, poiché l’aria condizionata presenta un problema per quanto riguarda la sanificazione. Mentre in collina o montagna, infatti, in alcune ore della giornata se ne può anche fare a meno, al mare faranno un po’ fatica. In ogni caso c’è la ferma volontà degli imprenditori di superare questi problemi logistici affinché agli ospiti e ai dipendenti sia garantita la salute, la cosa più importante”.
Si ridimensiona anche la reazione che molti imprenditori del settore hanno avuto alla novità della responsabilità penale, prevista per il datore di lavoro inadempiente verso gli obblighi sanitari previsti: “Si parla di dolo: se l’imprenditore non si mette in regola con le prescrizioni impartite dalla conferenza stato-regioni, e il proprio avventore o dipendente è contagiato dal virus, è responsabile penalmente l’imprenditore. E a me sta bene – afferma Zunica – ma l’eventualità che si presenti tale situazione mi sembra impossibile perché tutti ottempereranno ai loro obblighi. Devo anche aggiungere, però, che non posso fare lo “sceriffo” e non posso controllare ciò che avviene fuori dal mio locale dato che, sia l’avventore che il dipendente, non passano tutto il giorno presso il mio esercizio”.
Zunica ci tiene a sottolineare che il nodo cruciale della crisi del settore turistico è la latitanza del governo sugli aiuti concreti e pone l’accento sulla difficoltà per gli imprenditori di ottenere finanziamenti, argomento di dibattito in questi giorni tra i diversi soggetti coinvolti, data l’incertezza su chi, e in che modo, può garantire un prestito: “come presidente regionale di Assoturismo Abruzzo ho sentito gli associati in lungo e in largo e posso affermare che ci sono stati problemi con alcune istituzioni bancarie” afferma.
Liquidità per rimpinguare i bilanci e finanziamenti a fondo perduto sono le condizioni che, secondo Zunica, aiuterebbero davvero il comparto turistico e si rivolge al governo regionale: “La cifra stanziata non è sufficiente. L’errore della Regione Abruzzo è stato quello di non rastrellare fondi comunitari non spesi e metterli a disposizione del sistema turistico regionale.”.
Anche la sospensione della prima rata della tassa Imu, per alberghi e stabilimenti balneari, e l’annunciato fondo destinato a sostenere i costi delle imprese per le operazioni di sanificazione sono giudicate insufficienti: “Ci hanno fatto chiudere per decreto il 10 marzo e le strutture che hanno smesso di avere un reddito da circa 80 giorni hanno continuato ad avere i costi di manutenzione delle strutture e le bollette da pagare. Inoltre riaprire oggi con le prescrizioni significa fare un investimento. Ma se uno non ha guadagnato, come può pagare?”.
Afferma Zunica: “Il post Covid sarà peggio del post terremoto e lo dice una persona che ha subìto due terremoti, la neve e una frana gigantesca”. Secondo il Piano Strategico del Turismo 2017/2019 della Regione, i flussi delle presenze in Abruzzo mostravano un andamento costantemente in calo e la regione figurava al 18° posto nella statistica degli arrivi di turisti stranieri in Italia (fonte: Regione Abruzzo). Come costruire una politica di promozione? “Il piano di marketing deve essere fatto dalla Regione Abruzzo e in concertazione con tutti gli operatori. Bisogna individuare con chiarezza il settore e i mercati su cui agire e per far questo ci vogliono “mani” capaci e giovani. A mio parere bisogna promuovere le vacanze attive nella sua interezza: mare, centri storici, collina e montagna” ci dice il presidente regionale di Assoturismo.
Chi riapre la propria attività deve anche reinventarsi, soprattutto se si trova in un piccolo centro dell’entroterra: “uno come me che ha la forza di riaprire dovrà cambiare molto probabilmente layout e filosofia. Non userò più la mia sala principale, non per una questione di distanza tra i tavoli ma perché ha l’aria condizionata e quindi non riuscirò mai a sanificarla. Sto lavorando su un grottino che può contenere massimo14 posti e ci sposteremo nella piazza antistante il mio ristorante da dove si gode una vista sul Gran Sasso, la Maiella e il mare. Sarà una cucina gioiosa e alla portata di tutti, sempre di qualità ma staremo in piazza “da garibaldini”!”.
In questo periodo è allora una fortuna avere uno spazio esterno privato o, laddove sia messo a disposizione gratuitamente, anche pubblico. “É un periodo di transizione che speriamo duri solo in estate. Se in autunno permane ancora questo stato sarà grave”. Questo è l’auspicio di Daniele Zunica che ci congeda affermando: “vincere le sfide della ripartenza, sarà tutta un’avventura”.