Guida agli extravergini 2023, l’Abruzzo dell’olio premiato da Slow Food

Edizione numero 24 per la Guida agli extravergini pubblicata da Slow Food Italia con il sostegno di Ricrea e Biodea, disponibile da qualche giorno in libreria e sul sito di Slow Food Editore (ad un prezzo speciale), negli anni affermatasi come strumento fondamentale per orientarsi nel settore e scegliere il prodotto giusto da portare in tavola.

Recensisce in totale 766 realtà tra frantoi, aziende agricole e oleifici – con 126 novità assolute – e 1227 oli tra gli oltre 1600 assaggiati. Cresce il numero delle aziende che certificano in biologico l’intera filiera (indicate con il simbolo della foglia) delle quali sono 531 gli oli segnalati, così come aumentano gli oli (175) riconducibili al presidio degli Olivi secolari, riconoscibili anche dal logo dei Presìdi sulla bottiglia. Non mancano inoltre i riconoscimenti classici come la Chiocciola (40), attribuita alle aziende che si distinguono per il modo in cui interpretano i valori produttivi (organolettici, territoriali e ambientali) in sintonia con la filosofia Slow Food; il Grande Olio (82), indicato con il disegno dell’Oliva, assegnato agli extravergini che si sono distinti per particolari pregi dal punto di vista organolettico e perché ben rispecchiano territorio e cultivar; il Grande Olio Slow (124), riconoscibile dalla scritta Slow in campo verde, che premia infine l’attività delle aziende che adottano pratiche agronomiche sostenibili per l’ambiente e il lavoratore.

Elemento centrale della Dieta Mediterranea, per il presidente di Slow Food Italia Barbara Nappini «l’olio extravergine non è un semplice condimento, ma alimento nutraceutico in grado di fornire all’organismo l’apporto di sostanze essenziali che aiutano anche a prevenire numerose malattie. La guida è un valido strumento per conoscere l’olio, chi lo produce, dove e come. Per questo da anni Slow Food promuove l’etichetta narrante dove ogni produttore può raccontare cosa stiamo acquistando in tutti i suoi aspetti».

Ulivi di Intosso di Tommaso Masciantonio (ph. Ivan Masciovecchio)

Condizionata dall’aumento delle temperature e dai troppi giorni senza precipitazioni, fattori che hanno causato una flessione della produzione del 37%, oltre a diffondere un clima di incertezza tra i produttori visto il perdurare del fenomeno da ormai diversi anni – tanto che per alcune aziende agricole, da principale che era, l’olivicoltura sta diventando un’attività marginale, con una redditività sempre più bassa – la campagna olivicola 2022 ha fatto registrare anche delle speranze secondo le parole di Francesca Baldereschi, curatrice della guida, riposte «prima di tutto nella costante crescita della qualità degli oli proposti, che riescono a raccontare tutte le sfumature di sapori delle numerose varietà presenti in Italia. Poi nella crescita dei giovani produttori, perché se da un lato si registra un calo della superficie olivicola, dall’altro si registrano nuovi ingressi di contadini che subentrano nella conduzione ai genitori o che riprendono oliveti familiari abbandonati. Collegata a questo fenomeno, ma anche ad una aumentata coscienza ecologica, è la crescita degli oli biologici recensiti, un incremento costante di anno in anno».

Di seguito, tutti i premi assegnati all’Abruzzo:

CHIOCCIOLA
Tommaso Masciantonio (Casoli, CH)
Davide Iacovella (Chieti)
Frantoio Mercurius (Penne, PE)
Giardini di Giulio (Tocco da Casauria, PE)

GRANDE OLIO SLOW
Aldebaran di Colle Stelle (Loreto Aprutino, PE)
Crognale di Tommaso Masciantonio (Casoli, CH)
Intosso di Tommaso Masciantonio (Casoli, CH)
Flores di Frantoio Mercurius (Penne, PE)
Venus di Frantoio Mercurius (Penne, PE)
Toccolana di Giardini Di Giulio (Tocco da Casauria, PE)
Ascolana di Giardini Di Giulio (Tocco da Casauria, PE)