testo di Ivan Masciovecchio.
Con l’incontro organizzato in collaborazione con Le Donne del Vino su tradizione e comunicazione internazionale conclusosi con un classico e gustoso sdijune abruzzese, va in archivio la partecipazione dell’Abruzzo all’edizione numero 55 del Vinitaly, il più importante evento fieristico di settore al mondo, che quest’anno ha visto l’arrivo di ben 4.000 aziende espositrici provenienti da oltre 30 nazioni, con 93mila presenze complessive, di cui 29.600 straniere; numeri che incoronano Verona come la capitale indiscussa del sistema-vino internazionale.
Ospitate su una superficie di 1500 mq ricavata come sempre all’interno del padiglione 12, le aziende abruzzesi – 50 dislocate sotto le insegne del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo in relazione alle quattro appellazioni provinciali per le DOC, vale a dire Colline Teramane, Colline Pescaresi, Terre de L’Aquila e Terre di Chieti, ed altrettante in spazi autonomi e personalizzati – hanno proposto ad un pubblico principalmente di addetti ai lavori le loro ultime creazioni, dai vini fermi alle bollicine. A completare l’offerta, sono state poco più di 300 le etichette messe a disposizione di buyer e visitatori nell’area dell’enoteca regionale gestita con la consueta professionalità da una nutrita squadra di sommelier AIS guidata dalla neoeletta presidente regionale Angela Di Lello.
All’interno di un calendario di eventi non particolarmente ricco, tutti comunque apprezzati e partecipati, grande attenzione ed interesse ha riscosso la presentazione della prima edizione di Fai PERCORSI Slow 2023, l’iniziativa ideata dal Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo in collaborazione con il FAI Abruzzo e Molise e Slow Food Abruzzo per promuovere l’enoturismo nei luoghi identitari d’Abruzzo, in programma sabato 29 (ore 15-19) e domenica 30 aprile (ore 10-19) prossimi in sei località diverse delle quattro province regionali; una due giorni che vedrà uniti vignaioli, produttori e allevatori nel racconto del loro lavoro quotidiano, tra visite guidate, verticali e degustazioni di vini accompagnate dalle eccellenze agroalimentari rappresentate dai 18 Presìdi Slow Food e dalle 22 Comunità del Cibo d’Abruzzo. «Questo nuovo appuntamento a cadenza annuale vuole essere un trampolino di lancio di un progetto di marketing territoriale molto più ampio dove enologia e cultura si intersecano – ha dichiarato Alessandro Nicodemi, presidente del consorzio di tutela –. Vogliamo invitare il pubblico alla scoperta di un mondo, a volte sconosciuto, fatto di sapori e saperi artigiani da preservare e valorizzare».
Tra i comuni coinvolti Bucchianico (CH), con il Chiostro del municipio e la sala dei Banderesi (visite a cura del FAI Chieti); Capestrano (AQ), con il Convento di San Giovanni (visite a cura del FAI L’Aquila; Città Sant’Angelo (PE), con il Chiostro di San Francesco, il Giardino delle Clarisse e Palazzo Coppa Zuccari (visite a cura del FAI Pescara e degustazioni tenute dalle condotte Slow Food di Pescara e Vestina); Lanciano (CH), con il Parco delle Arti musicali al Complesso delle Torri Montanari (visite a cura del FAI Lanciano; Montorio al Vomano (TE), con il Convento degli Zoccolanti (visite a cura del FAI Teramo); Pollutri (CH), con la Chiesa incompiuta di Santa Maria del Piano e il porticato del palazzo comunale (visite a cura del FAI Vasto). «Unite le forze, con questa iniziativa proponiamo un’esperienza unica, mettendo al centro i patrimoni della nostra regione, siano essi architettonici, enologici, gastronomici storici, turistici e di risorse umane» ha sottolineato Raffaele Cavallo, rappresentante legale di Slow Food Abruzzo.
Passando alle degustazioni, tra quelle riservate ai buyer provenienti dal Regno Unito, Nord Europa, Corea del Sud e Giappone, ed altre aperte alla stampa, tutte allestite nell’area tasting con il prezioso supporto dei sommelier FISAR, notevole si è dimostrata la verticale di ben nove espressioni di Pecorino d’Abruzzo inquadrata nel titolo La forza del tempo, condotta dalla giornalista Adua Villa davanti ad una platea attenta e curiosa. In somministrazione le annate 2022, 2015, 2014, 2013, 2012, 2011, 2010, fino ad arrivare alla 2008, a dimostrazione di come il Pecorino sappia invecchiare bene senza perdere in qualità. «Con questa degustazione abbiamo voluto raccontare le diverse sfaccettature di quello che è diventato uno dei vini più importanti della nostra regione – ha dichiarato soddisfatto Alessandro Nicodemi –. Già conoscevamo la sua piacevolezza nella versione più fresca, ma abbiamo potuto toccare con mano il suo grande potenziale evolutivo che a distanza di oltre vent’anni riesce ad impressionare i palati più esigenti».
Parimenti emozionante si è rivelato anche il convegno – con annessa degustazione – sul Cerasuolo d’Abruzzo, altra straordinaria peculiarità enologica regionale dalle enormi capacità mai sfruttate fino in fondo. Presentato come Vino emotivo ha visto la partecipazione di quattro produttrici in rappresentanza dell’universo regionale (Stefania Bosco per la provincia di Pescara, Mariangela Faraone per il teramano, Valentina Olivastri per il territorio chietino e Alice Pietrantonj per la provincia aquilana), chiamate a raccontare le loro virtuose storie familiari dove si intrecciano sogni, passioni, sacrifici e soddisfazioni.
Infine, tra i riconoscimenti più sentiti e apprezzati da quelli attribuiti da Vinitaly, il Premio Angelo Betti – Benemeriti della Viticoltura quest’anno è stato assegnato in Abruzzo a Camillo Zulli, direttore ed enologo della Cantina Orsogna per il contributo apportato con la propria attività professionale al progresso qualitativo della produzione viticola ed enologia della regione. Con grande soddisfazione delle istituzioni già con lo sguardo rivolto all’edizione 2024 (14-17 aprile) quando saranno presentate le prime etichette con le nuove denominazioni che a partire dalla vendemmia 2023 andranno a rafforzare la comune identità dell’enologia regionale valorizzando al contempo i singoli territori e rendendo ancora più riconoscibile la scala di valori dei vini in bottiglia.