Dopo l’anteprima nazionale di fine ottobre allestita negli spazi della Biennale del Gusto di Venezia, il tour di presentazione della guida Slow Wine 2014 è approdato anche in terra d’Abruzzo, accolto all’interno della splendida Abbazia di San Clemente, nel comune di Castiglione a Casauria, in provincia di Pescara.
La grande bellezza del complesso cistercense, gioiello dell’architettura medievale abruzzese, reso se possibile ancora più prezioso dopo i restauri post terremoto del 2009 (progettati e co-finanziati dalla Fondazione PescarAbruzzo, rappresentata dal suo presidente Nicola Mattoscio), è stata la degna cornice per questa pubblicazione che proprio nel titolo dell’ultimo incantevole film di Paolo Sorrentino, ricordato fin dalle prime righe della prefazione, ha trovato il suo compimento ed il suo tratto distintivo.
Durante i saluti di rito, la filiera istituzionale rappresentata dal sindaco del comune ospitante Gianmarco Marsili, dal presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa e dall’assessore regionale all’Agricoltura Mauro Febo, ha affermato a più riprese di credere nell’importanza di un settore strategico come quello primario, ribadendo la volontà di continuare ad investire risorse nello sviluppo dell’Abruzzo enologico, grazie anche all’utilizzo di finanziamenti europei.
Tra citazioni di Fëdor Dosdoevskij e Adriano Olivetti sulla bellezza come via di salvezza e felicità, il presidente di Slow Food Abruzzo-Molise Raffaele Cavallo ha ricordato l’importanza «delle opere dei vignaioli abruzzesi che hanno scelto di reimpiantare i vigneti migliorando in questo modo anche l’estetica del paesaggio», esortandoli in conclusione a «sentire come una responsabilità sociale il coinvolgimento delle comunità locali nella realizzazione dei propri sogni».
Anche l’intervento di Fabio Giavedoni, curatore nazionale della guida insieme a Giancarlo Gariglio, ha battuto sul tasto della bellezza, sia in relazione al proprio lavoro – anzi lavoraccio, come l’ha definito lui stesso – che consente di «tornare a casa dai nostri giri con un overdose di umanità che ci portiamo dentro per un bel po’ di tempo», sia soprattutto quella espressa dal territorio abruzzese. «E’ il valore aggiunto sul quale puntare – ha dichiarato – e forse l’arretratezza che queste terre scontano rispetto ad altre parti d’Italia più antropizzate può risultare la vostra fortuna. I vignaioli rappresentano i primi custodi di questa bellezza perché è inutile fare cantine bellissime se poi attorno c’è il vuoto. Il consiglio che sento di dare – ha concluso – è proprio questo: va bene l’ospitalità in cantina per far vedere botti, tini e presse, ma questi sono oggetti che chiunque può ritrovare in qualsiasi altra cantina del mondo. Gli operatori, invece, andrebbero caricati su un pulmino e portati in giro a vedere città e paesi come Sulmona, Loreto Aprutino, Ofena, S. Stefano di Sessanio, Pescocostanzo. Ecco, forse così si riuscirebbe a strappare anche un prezzo maggiore per le vostre bottiglie».
Dopo averne esaltato i pregi, a margine dell’incontro abbiamo chiesto allo stesso Giavedoni di indicarci invece quali sono, secondo lui, i difetti che ha riscontrato sul nostro territorio. «A parte una scarsa attitudine a fare sistema, ma questa è una situazione diffusa un po’ ovunque – ci ha detto – il difetto principale è quello di non crederci, di non avere la giusta considerazione dei propri mezzi. Inoltre c’è una particolare reticenza nel nascondere il passato che, benché non propriamente esaltante, rappresenta comunque il vostro punto di partenza. E infine, la presenza di troppe cantine sociali e cooperative. Guardando indietro, forse sarebbe stato meglio riunirle e concentrarle in poche realtà».
Davide Acerra, responsabile regionale della guida, ha concluso il giro di interventi entrando nel dettaglio del volume. «L’Abruzzo non è più una regione emergente nel panorama vitivinicolo nazionale. La qualità dei suoi vini è ormai un dato di fatto. Basti pensare che in guida è l’unica regione ad aver aumentato il numero delle aziende recensite rispetto all’anno passato. I motivi di questo successo sono diversi. Intanto può vantare caratteristiche pedoclimatiche ideali, anche se i cambiamenti climatici spingono i produttori a salire sempre più di quota. Non è un caso, infatti, che il microcosmo di Ofena si è allargato raggiungendo anche Capestrano e altre zone dell’aquilano. Poi, l’aver valorizzato da sempre i vitigni autoctoni – soprattutto Pecorino e Cococciola – senza farsi irretire dalle mode dei vitigni internazionali di qualche anno fa. Oggi questa rappresenta una scelta premiante soprattutto per il futuro. Infine, una migliore gestione della vigna, curata con tecniche sempre meno invasive, con una decisa attenzione verso i suoli attraverso una rinnovata sensibilità ambientale.
Parlando di vini – ha proseguito – rispetto agli anni passati abbiamo registrato una buona performance del Montepulciano d’Abruzzo il quale ha dimostrato tutte le sue potenzialità grazie anche ad un approccio sostenibile nelle pratiche enologiche che ne ha esaltato freschezza e bevibilità piuttosto che la concentrazione dei legni. Sui bianchi abbiamo notato una generale riduzione di acidità, dovuta anche all’annata calda. L’attenzione dei produttori ha ridotto i danni in vigna, ottenendo vini di grande spessore e profondità, soprattutto per quanto riguarda Pecorino e Trebbiano d’Abruzzo. Infine il Cerasuolo d’Abruzzo esprime ancora una volta tutta la sua piacevolezza, caratterizzandosi per un equilibrato rapporto tra freschezza e struttura e confermandosi un vino da tutto pasto. Complessivamente – ha concluso Acerra – il settore gode di buona salute, riuscendo a stupire sempre il consumatore a prezzi contenuti. E questo è un merito tutto abruzzese».
Sfogliamola allora questa guida Slow Wine 2014 capace di raccontare senza punteggi e con una classificazione non propriamente intuitiva quasi 2.000 cantine e ben 23.000 vini, identificate rispettivamente nei simboli della Chiocciola, della Bottiglia e della Moneta le prime, e nelle categorie Vino Slow, Grande Vino e Vino Quotidiano i secondi. Si aggiungono poi la pentola che segnala quelle cantine che nella stessa sede, o nelle immediate vicinanze, offrono ristoro, e la chiave che segnala quelle cantine che nella stessa sede, o nelle immediate vicinanze, offrono ospitalità. La storia di ogni singola azienda è raccontata attraverso una scheda suddivisa in tre sezioni – Vita, Vigne, Vini – che poi è il sottotitolo riportato in copertina.
Nel complesso, 177 sono state le Chiocciole assegnate (+2 rispetto all’edizione passata) a cantine che piacciono in modo speciale per come sanno interpretare valori (organolettici, territoriali, ambientali e identitari) in sintonia con Slow Food; 151 le Monete (+7) attribuite a cantine che presentano una gamma di etichette dall’ottimo rapporto qualità/prezzo, 160 le Bottiglie (+8) conferite ad aziende che esprimono un’ottima qualità media su tutte le bottiglie prodotte. Per quanto riguarda i vini, 237 sono stati i Vini Slow (-5) ovvero quelli che oltre ad avere una qualità organolettica eccellente, condensano nel bicchiere caratteristiche legate al territorio, alla storia e all’ambiente; 141 i Grandi Vini (+18) ovvero i migliori sotto un profilo organolettico, indicati nella guida in arancione; 230 i Vini Quotidiani (+1) vale a dire quelli con un prezzo entro i 10 euro a bottiglia in enoteca, contrassegnati dal colore azzurro.
A livello regionale, 57 sono state in totale le cantine abruzzesi recensite dalla guida Slow Wine 2014, distribuite in 17 nella provincia di Pescara, 20 in provincia di Teramo, 16 in provincia di Chieti e 4 in provincia dell’Aquila.
Nel dettaglio riportiamo tutte le cantine ed i vini premiati, suddivisi per riconoscimenti e provincia.
Chiocciole (4)
Provincia dell’Aquila (1): Cataldi Madonna di Ofena
Provincia di Pescara (2): Valentini e Torre dei Beati, entrambe di Loreto Aprutino
Provincia di Teramo (1): Emidio Pepe di Torano Nuovo
Bottiglie (8)
Provincia di Pescara (3): Contesa, Angelucci, Valle Reale
Provincia di Chieti (3): Masciarelli, Feudo Antico, Pasetti
Provincia di Teramo (2): Nicodemi, Fratelli Barba
Monete (8)
Provincia dell’Aquila (1): Italo Pietrantonj
Provincia di Pescara (2): Bosco Nestore, Marina Palusci
Provincia di Chieti (3): Collefrisio, Cantina Frentana, Buccicatino
Provincia di Teramo (2): Tenuta Terraviva, San Lorenzo
Vini Slow (6)
Provincia dell’Aquila (1): Pecorino 2011 Cataldi Madonna
Provincia di Pescara (4): Cerasuolo d’Abruzzo 2012 Valentini, Trebbiano d’Abruzzo 2011 Valentini, Trebbiano d’Abruzzo Vigna di Capestrano 2011 Valle Reale, Trebbiano d’Abruzzo Vigna di Popoli 2011 Valle Reale
Provincia di Chieti (1): Pecorino IGT Donna Greta 2011 Cantina Frentana
Grandi Vini (4)
Provincia dell’Aquila (1): Montepulciano d’Abruzzo Tonì 2010 Cataldi Madonna
Provincia di Pescara (2): Montepulciano d’Abruzzo Leonate 2010 Angelucci, Montepulciano d’Abruzzo Terre dei Vestini Amir Riserva 2008 Contesa
Provincia di Chieti (1): Montepulciano d’Abruzzo Testarossa 2009 Pasetti
Vini quotidiani (14)
Provincia di Pescara (4): Abruzzo Pecorino 2012 Costantini, Pecorino 2011 Plenus Marina Palusci, Trebbiano d’Abruzzo 2012 Valle Reale, Montepulciano d’Abruzzo Il Vino del Tralcetto 2011 Zaccagnini
Provincia di Chieti (4): Cerasuolo d’Abruzzo 2012 Buccicatino, Cococciola Costa del Mulino 2012 Cantina Frentana, Trebbiano d’Abruzzo Zero 2012 Collefrisio, Montepulciano d’Abruzzo 2011 Masciarelli
Provincia di Teramo (6): Cerasuolo d’Abruzzo San Felice 2012 Tenuta Torretta, Cerasuolo d’Abruzzo DOC Superiore Colle Trà 2012 Cantina Strappelli, Trebbiano d’Abruzzo Notari 2012 Nicodemi, Montepulciano d’Abruzzo 2012 Luigi Valori, Montepulciano d’Abruzzo Colle Morino Etichetta Bianca 2011 Fratelli Barba, Montepulciano d’Abruzzo Luì 2010 Tenuta Terraviva
Ivan Masciovecchio