Testo a cura di Laura de Benedictis, foto di Silvia Iammarrone
Tradizione Brasiliana ed il miglior jazz abruzzese di oggi si uniscono per dar forma ad un lavoro musicale fatto di nuove sonorità a cavallo tra passato e presente
Venticinque anni di carriera e di successi, quelli del musicista abruzzese Antonio Cipriani che con il Cd “Bossanuova” fa risplendere nell’insolita luce di una cornice abruzzese il genere musicale nato in Brasile negli anni ’50.
Cipriani, che comincia la sua avventura nel mondo della musica entrando nel 1972 come cantautore e turnista – chitarrista nella storica etichetta RCA, annovera fra le sua collaborazioni quella con produttori come Roberto Davini e Piero Pintucci, primo producer di Renato Zero, e con molti artisti del panorama italiano ed internazionale, quali i vari Baglioni e Cocciante, fino a James Taylor e Jim Croce. Ed in “Bossanuova” tutto questo trascorso, accompagnato da un gusto raffinato per la ricerca di suoni sempre nuovi e all’avanguardia, si può sentire molto bene grazie ad un innesto di stili differenti ma ben amalgamati l’uno con l’altro, e al contributo prestato da numerosi nomi d’eccellenza del panorama jazzistico e non solo da Bepi d’Amato a Michele di Toro, passando per Ricardo Silveira e Rique Pantoja, solo per nominarne alcuni. Titolo dunque emblematico per un lavoro che segna un passaggio importante al di là dei confini della musica tradizionale e che si intuisce anche dalla scelta dell’opera per la copertina: l’“Onda Anomala” firmata dal maestro abruzzese Sandro Visca che si fa dunque metafora di un atteggiamento diverso ed innovativo, e al contempo affascinate per avvicinarsi al mondo della Bossa Nova, uno dei simboli della storia della musica.