Il record di visitatori si è registrato al Castello Della Monica
Migliaia di persone hanno partecipato alle Giornata FAI di Primavera che si sono svolte sabato 22 e domenica 23 marzo a Teramo. Per la ventiduesima edizione dell’appuntamento nazionale organizzato dal Fondo Ambiente Italiano, la delegazione di Teramo ha scelto di aprire le porte dei gioielli del capoluogo aprutino. Tantissimi teramani ma anche numerosi turisti (alcuni anche stranieri) hanno preso d’assalto i sette siti inseriti nel programma, accolti dai volontari del FAI e dagli Apprendisti Ciceroni del liceo Delfico-Montauti e della facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università di Teramo.
I SITI. Il convento di Sant’Agostino (sede dell’Archivio di Stato), il Teatro romano, l’area archeologica di piazza Sant’Anna, la chiesa di Sant’Anna, la Torre bruciata, l’area archeologica di Largo Madonna delle Grazie e il Castello Della Monica: questi i sette siti aperti per le Giornate FAI di Primavera. Il record di presenze si è registrato al giardino del Castello Della Monica, preso d’assalto da migliaia di persone, tra cui molti studenti delle scuole teramane, che hanno approfittato dell’occasione per visitare il gioiello nascosto nel cuore di Teramo, normalmente chiuso in attesa che siano completati i lavori di restauro. Durante i due giorni di apertura si sono formate code di visitatori che hanno potuto ammirare la struttura in stile neogotico e vivere in prima persona il fascino del luogo. In tanti, essendo vietato l’ingresso nella dimora, hanno espresso il disappunto per lo stato di conservazione dell’opera, chiedendo informazioni sull’avanzamento dei lavori e sollecitando il FAI ad intervenire presso gli enti pubblici competenti per il recupero definitivo del castello. A tal proposito, il capo delegato del FAI di Teramo, Franca Di Carlo Giannella, dichiara: “Il gran numero di visitatori al Castello Della Monica dimostra la bontà della scelta del FAI di Teramo di organizzare le Giornate di Primavera nel capoluogo. L’afflusso oltre ogni previsione al castello è la dimostrazione di come sia importante portare a termine i lavori di messa in sicurezza e recupero dell’opera. Questo è un tema sul quale il FAI di Teramo continuerà a sollecitare le varie amministrazioni pubbliche. Saremo vicini a chiunque si impegnerà concretamente per far tornare a splendere questo gioiello restituendolo alla città”. Nota stonata delle due giornate è stata l’assenza della Protezione civile al fianco del FAI, unico caso in Italia dato che a livello nazionale era stato sottoscritto un accordo tra il Fondo Ambiente Italiano e il Dipartimento della Protezione civile per l’assistenza e la vigilanza ai visitatori durante la manifestazione.