Tornata a nuova vita nel luglio dello scorso anno grazie ad una intelligente opera di ristrutturazione portata avanti senza stravolgere l’originaria idea progettuale del 1958 dell’enologo Emilio Sernagiotto, è proprio alla sua splendida Torre Vinaria che la Cantina Frentana di Rocca S. Giovanni, in provincia di Chieti, ha voluto dedicare gli ultimi due vini prodotti in azienda, omaggiandone il nome ed imprimendone il logo stilizzato fin sull’etichetta.
Presentati nei giorni scorsi all’interno della vertiginosa sala esperienziale posta in cima alla torre stessa a ben venticinque metri d’altezza, il Rosso ed il Bianco Igt Terre di Chieti rappresentano davvero il canto della terra verso il cielo – come scriveva Luigi Veronelli –, nati con l’obiettivo dichiarato di muoversi alla conquista di nuovi e stimolanti mercati internazionali.
Sono entrambi frutto di uvaggi realizzati partendo da una consistente base autoctona formata da Pecorino (circa il 60%) per il bianco, tagliato con Chardonnay ed un pizzico di Pinot grigio, e Montepulciano d’Abruzzo per il rosso, ingentilito con Merlot e Cabernet Sauvignon. Vini dalla piacevolezza immediata, molto profumati, che forse avrebbero bisogno ancora di altro tempo per strutturarsi completamente, come emerso anche durante la serata di presentazione coordinata dal giornalista e sommelier Massimo Di Cintio.
Durante l’evento al quale hanno preso parte, tra gli altri, il presidente della Cantina Frentana Carlo Romanelli e l’enologo Gianni Pasquale, è stato possibile assistere alla piacevole performance musicale del chitarrista e cantante Andrea Castelfranato. Ai vini assaggiati in anteprima (il battesimo ufficiale è previsto nel corso del prossimo Vinitaly in programma a Verona dal 22 al 25 marzo) sono stati abbinati i piatti preparati dalla famiglia Tinari del ristorante Villa Maiella di Guardiagrele ovvero Riso vialone nano mantecato al pecorino e indivia belga su crema di rape servito con il Torre Vinaria Igt Bianco e, direttamente dal proprio allevamento, Controfiletto di maiale nero in crosta di patate con il rosso, ça va sans dire. Chiusura in dolcezza con Spumone all’arancia e zuppetta di agrumi accompagnato dal passito della casa, anzi della cantina. Frentana, ovviamente.