Ha il nome misterioso di Capro’ la nuova, attesissima produzione originale allestita dal Teatro Immediato di Pescara, in programma da giovedì 25 a domenica 28 febbraio presso lo Spazio Matta di Pescara. Scritta da Vincenzo Mambella per la regia di Edoardo Oliva (che ne è anche unico interprete), l’opera viene presentata nell’ambito della seconda edizione del festival “La cultura dei legami”, avviato lo scorso mese di gennaio con la commovente esibizione di Mario Perrotta (plurivincitore del Premio Ubu, l’Oscar del teatro italiano) in “Italiani, Cincali” e che proseguirà sempre nel segno dell’erranza fino al prossimo 3 aprile.
Capro’ è ispirato alla vicenda ammantata di mito della nave “Utopia”, un bastimento inglese gravido di emigranti italiani – tra i quali 14 abruzzesi provenienti da Fraine, in provincia di Chieti – che, partito dal porto di Trieste con rotta verso l’America, dopo aver fatto sosta a Palermo e Napoli, affondò davanti al porto di Gibilterra la sera del 17 marzo 1891.
Sorretto dagli effetti sonori realizzati da Globster e sospinto da un dialetto abruzzese opportunamente reinventato, il monologo ha il merito di squarciare il velo di oblio su una tragedia minore della nostra storia, restituendo se non altro dignità e diritto di cittadinanza a quei corpi anonimi inghiottiti dal mare, raccontandone liberamente la parabola di uno di loro; un percorso umano e metaforico saldamente ed idealmente collegato alla precedente produzione della compagnia, realizzata in occasione della prima edizione del festival.
Se in quel Luminescenze all’orizzonte, infatti, era una massa anonima ad agitarsi informe e smarrita in attesa del tragico naufragio del Titanic, alternando i suoi spaesamenti in spazi ora vasti, ora più angusti, qui in Capro’ c’è invece lo smarrimento di un solo uomo, la solitudine di un anonimo contadino di fine ottocento che si agita su un fazzoletto di terra con i pochi oggetti che scandiscono la sua vita. È su questo pezzo di terra che si compie il suo vero naufragio, in attesa di quello che lo consacrerà alla storia. Una piccola vicenda umana, dunque, ancora sommersa in qualche fondale, che riemerge dal tenero e rabbioso racconto del protagonista; un eroe tragico di più di un secolo fa, con i suoi conflitti, le sue fragilità, le sue responsabilità, le sue colpe e le sue punizioni.
Da ricordare infine che, sempre nel quadro di questa seconda edizione de “La cultura dei legami”, ci sarà spazio anche per le domeniche cineforum (6 e 20 marzo), con la proiezione di due classici del cinema migrante e di frontiera come Nuovomondo di Emanuele Crialese e Furore di John Ford, entrambi proiettati all’Auditorium Petruzzi.
Info e prenotazioni scrivendo a info@teatroimmediato.it oppure chiamando allo 333 6530249.