testo di Ivan Masciovecchio.
Anticipata dal convegno sulla Valorizzazione delle peculiarità e caratteristiche nutrizionali ed organolettiche dei prodotti tipici, in programma nella giornata di giovedì 16 ottobre presso il Castello Chiola di Loreto Aprutino, dal 16 al 19 ottobre prossimi nella zona industriale di Contrada Remartello si svolgerà la prima Festa del Fagiolo Tondino del Tavo, straordinaria tipicità regionale (di cui già ci siamo occupati qui) oggi quasi del tutto dimenticata, soppiantata da altre tipologie di legumi, più facili da coltivare ma dalla dubbia qualità.
All’incontro di giovedì – moderato dal giornalista Franco Farias – interverranno, tra gli altri, esperti ed addetti ai lavori come il prof. Leonardo Seghetti, attento studioso dell’universo agroalimentare abruzzese, sia sotto l’aspetto organolettico che storico; Fabio Belfiore e Giovanni Di Luigi, ideatori dell’Associazione “Fagioli Tondino del Tavo”; Domenico Speranza, ristoratore locale impegnato da sempre nella valorizzazione del prezioso legume; lo chef Marcello Spadone, abile nel raccontare attraverso la sua cucina centrata sulla valorizzazione delle tipicità locali, le straordinarie peculiarità del territorio regionale. Inoltre, grazie all’impegno della neonata Pro Loco Aprutina 2014 all’iniziativa aderirà anche l’Istituto Scolastico Comprensivo cittadino, a testimonianza di una rinnovata sensibilità verso tematiche fondamentali per la salute ed il benessere di ciascuno di noi, educando allo stesso tempo i giovani alla conoscenza di alcune realtà regionali troppo a lungo rimaste sconosciute.
Inserito dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani, il fagiolo tondino del Tavo trova storicamente il suo habitat naturale lungo la vallata del fiume omonimo, nel territorio dei comuni compresi tra Farindola e Cappelle sul Tavo. Data la sua tipologia di pianta rampicante, viene allevata con l’ausilio di un tutore di legno. Necessita di un terreno non troppo profondo, di natura sabbiosa e ghiaiosa, nonché di un apporto idrico abbastanza elevato. Il suo ciclo colturale, della durata di circa sei mesi, prende avvio tra il 15 giugno ed il 15 luglio con la semina; prosegue con la fioritura, prevista mediamente intorno alla seconda decade di agosto; e termina tra novembre e dicembre con la raccolta, quando il baccello – non più grande di 8-10cm. e dalla forma classica – è ormai secco. Il seme in esso contenuto, invece, si presenta tondeggiante (da qui il nome) e di dimensioni medio-piccole (8mm x 6mm), con una buccia sottilissima e lucida ed un colore che va dal bianco latte all’avorio, con tendenza però a scurirsi a causa delle muffe qualora – durante la fase di maturazione – l’annata si presenti particolarmente umida e piovosa; in questo caso il prodotto, rigorosamente selezionato a mano anche per verificarne le dimensioni, sarà inutilizzabile e pertanto inevitabilmente scartato.
Una sorta di preview del convegno si avrà lunedì 13 ottobre alle ore 18 presso il Temporary Store Verrigni a Pescara nel corso della conferenza stampa di presentazione alla quale seguirà un breve rinfresco con degustazione del pregiato legume vestino.