Cinema e cibo, immagini e degustazioni, visioni e consapevolezza. Questo il menù proposto da Retrogusto, la rassegna cinematografica a tema culinario (ma non solo) organizzata dalla Condotta Slow Food di Lanciano con la collaborazione di osterie e cantine del territorio, in programma dal 21 febbraio ogni giovedì fino al 4 aprile nelle sale del complesso CiakCity della città frentana. Sette i film in calendario, scelti per la loro capacità di saper raccontare il mondo, tutti in qualche modo caratterizzati da due ingredienti principali ovvero denuncia e riscatto; due elementi sapidi, densi di significato, nel gusto e nella forma, capaci di stimolare l’appetito, ingarbugliare lo stomaco e invitare alla riflessione. «La prima serve a far pensare, il secondo a reagire, a stimolare un cambiamento. Due ingredienti che ci stanno a cuore in un periodo storico in cui è necessario prendere una posizione, capire da che parte stare, proprio come fanno i protagonisti di queste sette splendide pellicole» dichiarano gli organizzatori. Al termine di ogni proiezione (inizio ore 20.30, ingresso € 8, abbonamento € 40), previsti assaggi di cucina locale e degustazione dei vini della Cantina Frentana di Rocca San Giovanni.
L’ottava edizione di Retrogusto prenderà dunque avvio con I villani (2018), film di Daniele De Michele, alias Don Pasta, menzione Fedic Il Giornale del Cibo alle Giornate degli Autori all’ultima edizione del Festival di Venezia. Il documentario segue le giornate di lavoro, dall’alba al tramonto, di quattro personaggi sparsi lungo tutta la Penisola; quattro villani che parlano di agricoltura, pesca, allevamento, formaggi e cucina familiare; quattro filosofi della terra e del mare – come direbbe Carlo Petrini – che nel loro agire quotidiano rappresentano la sintesi delle infinite resistenze ad adottare un modello gastronomico e culturale uguale in tutto il mondo. A seguire, degustazione offerta dall’osteria Da Peppone di Castel Frentano.
Proseguirà poi con Lorello e Brunello (2017) di Jacopo Quadri, premio Cipputi al 35° Torino Film Festival e menzione speciale ai Nastri d’Argento 2018 categoria documentari. Il film racconta una storia di stra-ordinaria resistenza seguendo per un anno, dall’estate alla primavera, la dura vita in Maremma dei gemelli Biondi e dei vicini di podere, con le loro giornate passate a mungere e vegliare, la minaccia dei lupi, la polvere e i recinti, le morti e le nascite, gli animali e la fatica, la campagna e la notte, la solitudine. Buffet a cura del ristorante Dal Pagano di Palombaro.
Marzo si aprirà con Petit Paysan – Un eroe singolare (2017), opera d’esordio di Hubert Charuel che, con cognizione di causa (è figlio e nipote di allevatori), mette in scena le peripezie di un giovane mandriano francese alle prese con un’epidemia vaccina che rischia di eliminare i suoi amati animali e distruggere così la propria azienda familiare. Dopo la visione del film vincitore di tre premi César e della Foglia d’Oro a France Odeon, il rinfresco sarà offerto dal ristorante Il Pastore Abruzzese di Lanciano.
Sullo schermo, poi, si susseguiranno la commedia umana di Ken Loach La parte degli angeli (2012), premio della Giuria alla 65a edizione del Festival di Cannes, con il titolo che allude a quel 2% di scotch contenuto in una botte che evapora ogni anno (degustazione a cura del ristorante Ferramenta di Lanciano); il poetico film di animazione Il bambino che scoprì il mondo (2013) di Alê Abreu, candidato agli Oscar come miglior film nella sua categoria (buffet allestito dal ristorante La corona di ferro di Lanciano); il thriller a tinte noir Vinodentro (2014) di Ferdinando Vicentini Orgnani ambientato nel mondo della critica enologica, con la ricerca storica affidata alla competenza del prof. Attilio Scienza (assaggi offerti dal ristorante La Torre di Lanciano).
Il programma si chiuderà infine con The Harvest (2017) di Andrea Paco Mariani, un docu-musical che per la prima volta unisce il linguaggio del documentario alle coreografie delle danze punjabi, raccontando la quotidiana umiliazione dei lavoratori sikh dell’Agro Pontino, sfruttati e vessati da caporalato, violenze fisiche e verbali, salari irrisori e fatica, cui seguirà un banchetto a cura del ristorante A casa di Gaia di Atessa. Piatto ricco, dunque, quello offerto da Retrogusto, rassegna buona, pulita e giusta, da assaporare non solo con gli occhi, capace di conquistare appassionati cinefili e gourmet, pronti a darsi appuntamento a Lanciano per condividere insieme un universo di emozioni.