Tra i primi trenta allevatori e casari italiani che hanno aderito al progetto anche la Cooperativa Asca di Anversa degli Abruzzi (AQ) guidata dalla giovane Viola Marcelli.
Nato dopo tre anni di lavoro portati avanti grazie alla collaborazione di un importante partenariato tecnico-scientifico e al sostegno di Eataly e del Consorzio del formaggio Parmigiano Reggiano, il Presidio Slow Food dei prati stabili e dei pascoli può rappresentare un’occasione di rinascita per le terre alte, la rigenerazione della pianura e la conservazione della biodiversità attraverso cibi legati all’erba, al fieno e altri derivati; latte e formaggi in primis, ma anche carne, uova, miele, lana.. Il progetto intende coinvolgere sia i pastori che custodiscono le praterie sulle montagne praticando l’alpeggio nei mesi estivi, sugli altopiani, sulle colline, nelle aree più marginali, riconoscendo e valorizzando il loro prezioso lavoro di conservazione ambientale, sia gli allevatori delle pianure, incoraggiandoli a riconvertire i terreni sfruttati dalle monocolture.
«Potrebbe sembrare strano, ma un prato ricco di biodiversità ha molto a che fare con il nostro cibo, con la sua bontà e la sua salubrità. Non solo: ha a che fare con la cura dell’ambiente e con la nostra sicurezza, perché i pascoli sono un argine per frane, slavine e incendi estivi – sottolinea Serena Milano, direttrice di Slow Food Italia –. Il prato è un’oasi di biodiversità vegetale e animale, un elemento di bellezza per il paesaggio. Proteggere questo ecosistema vuole anche dire fare qualcosa di giusto, perché consente agli erbivori di mangiare fieno ed erba fresca, nel rispetto del loro benessere».
I prati stabili e i pascoli sono l’emblema del perfetto equilibrio tra natura ed esseri umani, tra rispetto dell’ambiente e produzione di reddito, tra mondo selvatico e saperi millenari. Una parte importante della cultura, dell’identità e dei paesaggi delle comunità. Hanno un’età variabile – da qualche anno a più di un secolo – e sono oasi di biodiversità: di erbe, arbusti, insetti, uccelli e altri piccoli animali selvatici. In montagna arrivano a contenere più di cento essenze, in pianura almeno 15 o 20.
Non devono essere arati, dissodati, coltivati e, meno che mai, sottoposti a diserbo o trattati con anti parassitari. Rappresentano il pasto ideale per gli impollinatori e per i ruminanti. Se gli animali mangiano erba e fieno di prato stabile e di pascolo, latte e formaggi sono ricchi di molecole antiossidanti, hanno un eccellente rapporto tra gli acidi grassi omega-6/omega-3, due potenti antiossidanti, e hanno uno spettro di sapori e profumi più ampio e complesso. Insomma, sono più buoni e più sani.
Un’occasione imperdibile per assaggiare e acquistare i formaggi prodotti dai primi allevatori coinvolti, contrassegnati dal logo del Presidio Slow Food riportato in etichetta, sarà durante lo svolgimento di Terra Madre Salone del Gusto, in programma al Parco Dora di Torino da giovedì 26 a lunedì 30 settembre prossimi. All’interno dell’evento, nell’area Noi custodiamo Natura i visitatori potranno scoprire le differenze – di profumo, colore, consistenza – tra i fieni provenienti da varie regioni italiane, ma anche riconoscere gli alberi che, nelle terre alte, insieme ai pascoli, contribuiscono a creare lo straordinario ecosistema agro-silvo-pastolare.