Si aprirà e chiuderà nel segno del tradizionale sdijuno – letteralmente spezza digiuno, proprio come nell’etimologia della parola inglese breakfast – il programma istituzionale che l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Abruzzo e Slow Food Abruzzo porteranno alla ribalta di Cheese 2023, il più grande evento internazionale dedicato ai formaggi a latte crudo, organizzato da Slow Food e Città di Bra (CN) con il sostegno della Regione Piemonte, in programma da venerdì 15 a lunedì 18 settembre nel centro storico della cittadina piemontese e in altri luoghi iconici delle Langhe come la Banca del Vino di Pollenzo.
Dopo i numerosi appuntamenti inseriti all’interno del programma generale che abbiamo raccontato nel dettaglio QUI, altrettanto corposo si presenta il calendario delle iniziative organizzate in collaborazione con l’ARAP Abruzzo e i GAL Marsica, Abruzzo Italico Alto Sangro, Terre Pescaresi, Terre d’Abruzzo, Maiella Verde, Gran Sasso Velino (info e prenotazioni Giorgio Davini, tel. 393 6132492). Conferenze e degustazioni saranno curate da Slow Food Abruzzo e accompagnate dal pane a lievitazione naturale di grani antichi del Mercato del Pane, dai vini del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, della Comunità Slow Food dei Vignaioli Teatini e dell’azienda agricola Ciccone di Bisenti (TE) relativamente all’uva Montonico Presidio Slow Food, fino agli amari dell’azienda Scuppoz di Campli (TE). I.M.
Di seguito il programma dettagliato giorno per giorno:
Venerdì 15 settembre
ore 12 | Conferenza Progetti in essere e prospettive future per lo sviluppo rurale in Abruzzo.
Le aree rurali sono la grande ricchezza dell’Abruzzo. In questo incontro le istituzioni regionali presentano una valutazione dei progetti già avviati e illustrano le prospettive di sviluppo locali future. L’ingresso e la permanenza di giovani, l’estensione delle superfici gestite con metodi di produzione e di allevamento ecocompatibili, l’innovazione e la digitalizzazione delle aziende agricole come pure l’integrazione con altri settori economici e produttivi sono alcuni dei temi che saranno affrontati. Intervengono: Emanuele Imprudente, assessore all’Agricoltura della Regione Abruzzo; Giuseppe Savini, presidente ARAP Abruzzo; Antonio Morgante, direttore generale ARAP Abruzzo; Paolo Federico, presidente GAL Gran Sasso-Velino.
ore 13.30 | Degustazione Lo sdijuno abruzzese: i prati stabili degli Altipiani Maggiori.
A metà tra colazione e pranzo, lo sdijuno è la pausa sostanziosa e corroborante che pastori e contadini abruzzesi usavano fare nelle lunghe mattinate di lavoro. C’è chi dice che sia il segreto della longevità. In questo incontro si farà con il pane di grani antichi abruzzesi e i prodotti caseari ottenuti da vacche allevate con metodi tradizionali allo stato semi-brado sugli altipiani abruzzesi. In abbinamento vino Montonico del Presidio Slow Food e pane del pastore.
ore 15 | Degustazione Il cacio morra: quando si condivideva quel che c’era.
Nella terra della transumanza vi è anche un’altra pastorizia, quella non transumante, prassi antica di riunire le poche capre e pecore possedute da ciascuna famiglia in morre, ossia piccole greggi condotte in maniera sociale nelle vallate della Maiella e non sui ricchi pascoli di quota, destinati ai grossi proprietari armentizi. Il risultato era un formaggio misto, pecorino e caprino, per il consumo quotidiano dei piccoli allevatori. In abbinamento vino Cerasuolo d’Abruzzo e pane di grano tenero Solina, Presidio Slow Food.
ore 17 | Degustazione The perfect match: cacio e peperone dolce di Altino.
Di color rosso vivo e dalla testa all’insù, il peperone dolce di Altino è uno degli elementi tipici dell’alimentazione rurale dell’Abruzzo. Questo Presidio Slow Food che cresce ai piedi della Maiella, dolce e aromatico, incontra alcuni dei formaggi più rappresentativi della regione in un abbinamento che stuzzica le papille gustative. Una sorta di gioco alla ricerca dei gusti e dei sapori che meglio si sposano con questa specialità, per riflettere su ciò che mangiamo. In abbinamento il Cerasuolo d’Abruzzo della Comunità Slow Food dei Vignaioli Teatini e il pane di grani antichi abruzzesi.
ore 18 | Conferenza e degustazione Qualità casearia: l’eredità di Gregorio Rotolo.
La pastorizia ha rappresentato nei secoli uno dei pochi, e non unici, elementi di ricchezza dell’Abruzzo, nonché presidio e tutela delle aree interne. Negli anni dell’ode alla modernità, ci sono stati autentici pionieri del rilancio culturale prima ed economico poi di quest’attività, contribuendo a restituirle la giusta dignità e valore. Uno di loro era Gregorio, gigante buono e rassicurante ma soprattutto pastore e casaro formidabile, storica presenza di Cheese, la cui eredità forte e gentile è oggi alla base di una nuova generazione di giovani produttori. In abbinamento ai suoi formaggi eccezionali, vino Montepulciano d’Abruzzo e pane del Pastore.
ore 19 | Degustazione To beer or not to beer: è possibile abbinare formaggio e birra?
Lieviti naturali e fermentazioni artigianali sono due mondi solo apparentemente lontani. Non tutti sanno che prodotti così diversi nascondono un’origine comune, legata proprio alla presenza, in fase di produzione e trasformazione delle materie prime, di lieviti e batteri. Spesso sono microrganismi appartenenti alla stessa specie. In questo appuntamento si incontrano con risultati davvero sorprendenti. Saranno proposti formaggi ottenuti con latti diversi (vaccino, ovino e caprino) in abbinamenti arditi con altrettante tipologie di birra artigianale. Tutto rigorosamente abruzzese!
Sabato 16 settembre
ore 11 | Conferenza Pecunia valet: come ridare valore alla lana.
Il termine pecus, che in latino vuol dire denaro, nei secoli è stato sempre più associato e poi fuso con quello di pecora. C’è stato infatti un tempo in cui la produzione e la lavorazione della lana era la principale risorsa per i nostri allevatori. Una fonte di grande ricchezza, stabilità economica e sociale. Oggi la lana ha perso buona parte del suo valore ed è persino un costo insostenibile il suo smaltimento come rifiuto. Tuttavia, c’è chi crede ancora nel suo potenziale e nel ritorno alle fibre naturali, ecologiche e compatibili. Come LaMantera, un progetto nato nell’Appennino abruzzese per ridare valore alle lane italiane, a partire dall’allevamento. Intervengono: Benedetta Morucci, founder LaMantera; Enca Polidoro, Slow Food Abruzzo
ore 13 | Degustazione La capra alla neretese: una specialità tutta teramana.
Piatto tipico teramano nel quale la carne – di capra appunto – viene esaltata da una cottura lenta nel pomodoro e dal sapiente utilizzo di aromi ed erbe spontanee. Patrizia Corradetti, storica Chiocciola del ristorante Zenobi di Colonnella (TE), ci propone la sua versione di un piatto iconico che si tramanda di generazione in generazione. In abbinamento vino Montepulciano d’Abruzzo e pane di grano tenero Solina, Presidio Slow Food.
ore 15.30 | Conferenza Comunità a misura d’orso. Prevenzione e mitigazione danni nell’Appennino centrale.
In Europa, le popolazioni di orso bruno sono considerate in pericolo critico. Tra queste anche l’orso bruno marsicano, che rischia l’estinzione ed è presente solo nel settore centrale della catena appenninica. Il progetto LIFE Bear-Smart Corridors si pone come obiettivo il miglioramento delle condizioni degli orsi nei corridoi ecologici che collegheranno i parchi nazionali della regione. Le comunità locali impareranno a vivere accanto all’orso bruno secondo il modello delle Bear Smart Community, o Comunità a Misura d’Orso, che incoraggia la cooperazione tra comunità locali, aziende e singoli individui per prevenire i conflitti tra orsi ed esseri umani e favorirne la pacifica convivenza. Allo stesso tempo, vengono sostenute le imprese basate sulla natura nelle aree dei corridoi e nelle loro vicinanze e aumentando la consapevolezza tra le comunità locali e le persone che visitano la zona. Intervengono: Valerio Reale, Rewilding Appennines; Maurizio Carfagnini, apicoltore; Virginia Sciore, casara, azienda agricola Alla Casa Vecchia – Pacentro (AQ)
ore 17 | Conferenza e degustazione Vitigni autoctoni e pecorini: identità abruzzesi.
Fuori dagli schemi più noti, l’Abruzzo presenta una biodiversità viticola interessante che negli anni più recenti alcuni viticoltori custodi stanno riscoprendo e valorizzando. Vini unici espressione del territorio incontrano il formaggio pecorino, che non è certo da meno quanto a storie curiose da raccontare. Un laboratorio speciale esplora le produzioni della Comunità Slow Food dei Vignaioli Teatini e gli eccellenti formaggi di pecora della regione dei parchi. In abbinamento il pane di grano tenero Solina, Presidio Slow Food.
ore 18 | Degustazione La metamorfosi dei fiori: formaggio e miele dei prati montani.
L’Abruzzo è la regione con il più grande patrimonio floristico d’Europa. Non solo per questo ha una particolare concentrazione di parchi nazionali e aree protette regionali. È proprio la straordinaria biodiversità di fiori ed essenze foraggere a garantire l’eccellente qualità delle materie prime. I fiori e le tante essenze vegetali si rivelano in prodotti diversi: pecorini profumati e mieli d’alta quota dai sentori particolari, tutelati da un Presidio Slow Food. In abbinamento vino Montonico, Presidio Slow Food e pane di grani antichi abruzzesi.
ore 19 | Conferenza Meeting della rete SFYN Italia.
Le ragazze e i ragazzi dello Slow Food Youth Network dalle diverse regioni d’Italia tornano a incontrarsi a Cheese per rinverdire il futuro della Chiocciola. Un’assemblea aperta a tutti coloro che vogliono contribuire alla rete giovani di Slow Food Italia.
Domenica 17 settembre
ore 11 | Conferenza e degustazione Nelle mani delle donne. Essere casare tra tradizione e innovazione.
Tre donne, oltre 700 chilometri di distanza, un unico comune denominatore: il latte. La prima è Annarita Marzoli, produttrice di Pecorino di Farindola che, oltre a essere l’unico formaggio al mondo prodotto con il caglio suino, presenta un’altra particolarità: la sua lavorazione è prerogativa unica delle donne, che ne tramandano i segreti da una generazione all’altra e per questo motivo è storicamente chiamato il formaggio delle donne. La seconda è Viola Marcelli, giovane casara che dopo una laurea in design lontana dall’Abruzzo è tornata nel suo Bioagriturismo La Porta dei Parchi per innovare la tradizione di famiglia. La terza è Greta Facciotti, che a diciott’anni insieme alla sorella ha avviato da zero un allevamento per riscrivere la storia centenaria del Macagn, Presidio Slow Food piemontese. Intervengono: Greta Facciotti, produttrice del Presidio Slow Food del Macagn; Annarita Marzoli, produttrice Presidio Slow Food del Pecorino di Farindola; Roberto Sambo, referente Presìdi Slow Food Piemonte-Valle d’Aosta; Viola Marcelli, cuoca e casara, Bioagriturismo La Porta dei Parchi di Anversa degli Abruzzi (AQ)
ore 12 | Degustazione The perfect match: pecorini, mosto cotto e Trebbiano d’Abruzzo.
Elisir dalle origini millenarie, il mosto cotto è una sorta di reliquia della cultura abruzzese, riservato alle occasioni speciali. Si ottiene sobbollendo per diverse ore il mosto delle migliori uve Montepulciano in un grande calderone, secondo la tradizione di rame. La lunga e lenta fermentazione dona al prodotto un piacevole gusto agrodolce, ambrato e dalle note caramellate, che sposano in maniera esaltante i formaggi. Si assaggerà insieme al Pecorino di Farindola in due diverse stagionature e al pluripremiato pecorino Muffato del Bioagriturismo La Porta dei Parchi. In abbinamento il Trebbiano d’Abruzzo 2015 dell’azienda agricola Rabottini di Chieti e il pane di grani antichi abruzzesi.
ore 13 | Conferenza e degustazione Il canestrato di Castel del Monte: l’eredità di Giulio Petronio.
La pastorizia ha rappresentato nei secoli uno dei pochi, e non unici, elementi di ricchezza dell’Abruzzo, nonché presidio e tutela delle aree interne. Negli anni dell’ode alla modernità, ci sono stati autentici pionieri del rilancio culturale prima ed economico poi di quest’attività, contribuendo a restituirle la giusta dignità e valore. Uno di loro era Giulio, pastore e casaro illuminato, anima del Canestrato di Castel del Monte e di tante altre iniziative di Slow Food. La sua eredità più grande è la passione verso questo lavoro, la capacità di tramandare il passato, con uno sguardo attento e aperto verso il futuro. Intervengono: Graziano Petronio, produttore del Presidio Slow Food del Canestrato di Castel del Monte.
ore 15 | Conferenza Prati e pascoli: dalla tutela della biodiversità al riabitare.
I piccoli produttori, casari e allevatori dell’Appennino sono gli ultimi custodi di un sapere millenario, che affonda le proprie radici nella storia originaria delle economie agro-pastorali di questi luoghi. Oggi più che mai però si trovano ad affrontare sfide difficilissime, da quella ormai storica, connessa allo spopolamento e all’abbandono da parte delle nuove generazioni a quella più recente, ma non meno impellente, legata alla crisi climatica. Purtroppo le politiche di sviluppo rurale fino ad ora non sono state sempre efficaci nella comprensione e nella gestione di queste difficoltà. Un documento di posizione, espressione diretta della voce degli (speriamo non) ultimi custodi dei pascoli, vuole porsi come occasione per ripensare gli attuali paradigmi e proporre possibili strategie future per migliorare la situazione e aprire gli orizzonti a nuove speranze di riqualificazione e rilancio del settore. Intervengono: Manuela Cozzi, Bioagriturismo La Porta dei Parchi – Anversa degli Abruzzi (AQ)
ore 16 | Degustazione Capra a chi? Quando il cacio è diverso.
Chi l’ha detto che in Abruzzo si producono solo formaggi pecorini? Le attività agricole e zootecniche, che raggiungono vette di eccellenza grazie alla ricchezza e alla varietà del territorio, permettono da sempre di ottenere anche ottime produzioni caprine. Anzi, proprio le capre con la loro innata capacità di arrampicarsi e raggiungere le erbe più inaccessibili si sono adattate perfettamente a queste montagne, con risultati davvero sorprendenti. In abbinamento vino Montepulciano d’Abruzzo e pane di grani antichi abruzzesi.
ore 18 | Degustazione Alle radici della transumanza: il cibo dei pastori.
La leggenda narra che a inventare gli arrosticini, celeberrimo cibo di strada abruzzese, furono proprio i pastori, che di necessità fecero virtù e per consumare le carni delle pecore più anziane, meno tenere, le riducevano in piccoli pezzi e le arrostivano infilate su rametti di sanguinella appositamente intagliati. Oggi c’è ancora chi realizza a mano questo prodotto iconico e gustosissimo, almeno tanto quanto le pallotte cac’e’ove, polpette di recupero a base di formaggio e pane raffermo, anch’esse legate alla tradizione pastorale abruzzese. In questo laboratorio, il racconto dei piatti è accompagnato da una dimostrazione di come si realizza il mito abruzzese degli arrosticini a cura di Bracevia, storica presenza delle cucine di strada di Cheese. In abbinamento vino Montepulciano d’Abruzzo e pane del pastore. Intervengono: Maurizio Cutropia, Bracevia; Giuseppe La Spada, Slow Food Abruzzo.
Lunedì 18 settembre
ore 11 | Degustazione Lo sdijuno abruzzese: i prati stabili degli Altipiani Maggiori.
A metà tra colazione e pranzo, lo sdijuno è la pausa sostanziosa e corroborante che pastori e contadini abruzzesi usavano fare nelle lunghe mattinate di lavoro. C’è chi dice che sia il segreto della longevità. In questo incontro si farà con il pane di grani antichi abruzzesi e i prodotti caseari ottenuti da vacche allevate con metodi tradizionali allo stato semi-brado sugli altipiani abruzzesi. In abbinamento vino Cerasuolo d’Abruzzo e pane di grano tenero Solina, Presidio Slow Food.