Testo Chiara di Giovannantonio Foto Giancarlo Malandra
Da Martinsicuro a Silvi, pedalando insieme per quasi 30 chilometri lungo uno dei tratti più incantevoli della riviera adriatica attraverso affascinanti località balneari che si alternano a tratti di costa naturale.
Agli amanti della bicicletta il litorale teramano offre un’esperienza unica, con il suo suggestivo percorso cicloturistico fatto di ampie spiagge dorate dalla sabbia finissima e verdi pinete dai colori tipici della macchia mediterranea, di fronte ad un mare limpido e cristallino. Da Martinsicuro a Silvi, pedaleremo insieme per quasi 30 chilometri lungo uno dei tratti più incantevoli della riviera adriatica attraverso affascinanti località balneari che si alternano a tratti di costa naturale.
Primo tratto: Martinsicuro e Villa Rosa
Si parte da Martinsicuro, appena a sud dalla foce del fiume Tronto. Una volta inforcate le biciclette attraversiamo la cittadina costiera su un percorso misto per ciclisti e pedoni. Non bisogna lasciarsi ingannare dall’impatto iniziale, che rischia di far apparire Martinsicuro come una moderna stazione balneare. Testimonianza viva della sua storia antica, che risale all’epoca romana, è la massiccia torre fatta costruire da Carlo V, che un tempo si ergeva a difesa della cittadina. Passando davanti ad una lunga fila di stabilimenti balneari, tra ville private e alberghi turistici, proseguiamo in sella alla nostra due ruote verso Villa Rosa. Costeggiamo una piccola area protetta istituita nel 1988, nascosta tra canneti e dune mediterranee. L’oasi, ospitata tra il fiume Tronto e il torrente Vibrata, rappresenta una viva testimonianza di come dovevano essere le spiagge dell’Adriatico prima che il forte sviluppo urbano dell’ultimo secolo modificasse la zona costiera.
Secondo tratto: Alba Adriatica e Tortoreto Lido
È il torrente Vibrata a segnare il confine con la vicina Alba Adriatica, una delle mete più attrezzate di tutta la costa abruzzese. Per raggiungerla, bisogna attraversare il primo dei tre ponti di legno che incontreremo sul nostro percorso. La cittadina ospita un gran numero di alberghi, campeggi, residence, case per vacanze e almeno una cinquantina di stabilimenti balneari – quasi tutti aperti fino a notte fonda, con musica, balli e show. Continuando a pedalare in pieno relax su una delle piste ciclabili più belle della Provincia, l’arrivo a Tortoreto Lido è quasi impercettibile. Questa storica stazione balneare, il cui confine si è completamente fuso con quello della vicina Alba Adriatica, è nata agli inizi del 1900 come quartiere turistico per Tortoreto Alto. Procedendo su un tratto ampio e ben distinto dal percorso pedonale, lungo una pista alberata, si attraversa la popolare cittadina costiera che si estende a sud fino alla foce del fiume Salinello al confine con Giulianova Lido.
Terzo tratto: Giulianova Lido
Prima di arrivare sul lungomare giuliese, bisogna superare il secondo ponte legno che collega le due sponde del corso fluviale. Con la vista della spiaggia dalla sabbia fine e dorata e il fondale del mare che digrada dolcemente senza scogli sulla sinistra, attraversiamo una bella pineta che costeggia numerosi campeggi. Seguendo il rettilineo giungiamo a Giulianova Lido, l’insediamento costiero che si è sviluppato nel 1800 in risposta alle esigenze della città alta di origini romane allora nota come Castrum Novum. Per i cicloamatori in cerca di un albergo dove sostare, potrebbe essere una buona scelta l’Hotel Europa, anche in vista del prossimo Festival internazionale delle Bande Musicali in programma dal 30 maggio al 2 giugno a Giulianova. Il percorso ciclabile taglia attraverso il porto, dove sono ormeggiati numerosi pescherecci e piccole imbarcazioni turistiche. Proseguendo verso il lungomare sud ci avviciniamo pian piano all’argine del fiume Tordino.
Quarto tratto: Roseto degli Abruzzi
Il terzo e ultimo ponte lamellare che incontriamo sul nostro percorso ci porta a Cologna Spiaggia, che segna la fine del primo tratto continuo di pista ciclabile sulla costa teramana. «La Regione Abruzzo ha finanziato il completamento della Ciclovia Adriatica su tutta la costa abruzzese. Sarà lunga 131 km e diventerà, di fatto, la ciclabile costiera più lunga del Mediterraneo», spiega Lucio De Marcellis del Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramano nonché gestore del sito “Abruzzo in bici”, «procedendo verso sud, manca un importante tratto da Cologna spiaggia a Roseto nord, all’interno della Riserva del Borsacchio». In attesa della sua realizzazione, si può scegliere di pedalare sulla vicina statale 16 oppure proseguire sulla spiaggia dorata, a pochissimi metri dal mare in una delle poche aree rimaste libere e incontaminate dall’urbanizzazione. A Roseto, una piccola città che si è sviluppata nel secolo scorso da una costola dell’antica Montepagano, torniamo a pedalare su un lungo tratto di pista ciclabile che copre buona parte del lungomare centrale sotto filari di palme. Passando tra alberghi, spiagge e stabilimenti balneari, superiamo un’altra delle mete più amate e popolari d’Abruzzo.
Quinto tratto: Pineto
Ci dirigiamo con una pedalata lenta e tranquilla verso Scerne, dove è presente un altro tratto attivo della Ciclovia Adriatica. In questi tre chilometri, si capisce bene perché l’intera via è stata definita “corridoio verde”. Costeggiando il mare, dopo aver superato Villa Fumosa, il percorso ciclabile si inoltra sotto una fitta pineta. Si raggiunge così la singolare città che prende il nome di Pineto, non senza qualche probabile rimando alla famosa poesia dannunziana. Fino al 1927 la cittadina, un ramo della più antica Mutignano, era nota come Villa Filiani. Su un sentiero di terra battuta, si pedala su un tappeto di aghi di pino intervallati da piccoli pontili di legno che conducono verso l’area protetta della Torre del Cerrano, tra dune, stagni e lagune. Qui, dove ogni primavera nidifica il fratino, un raro uccello migratore che frequenta la spiaggia da aprile a settembre inoltrato, bisogna procedere a piedi sulla battigia oppure attraverso il giardino botanico dell’oasi. Una visita guidata alla Torre è d’obbligo, non solo per la magnifica visione panoramica che può offrire.
Sesto tratto: Silvi Marina
Dall’alto della torre si vede in lontananza Silvi Alta e più a sud, ai piedi delle colline e dei calanchi di Atri, la cittadina costiera che è nata di recente come appendice balneare del borgo un tempo noto come Castrum Silvi. Per arrivare alla località balneare, occorre pedalare per qualche tratto sul marciapiede che, data la popolarità del posto, soprattutto in estate risulta spesso affollato dai pedoni. Anche a Silvi Marina, in attesa del completamento del progetto della Ciclovia Adriatica, è possibile percorrere strade e sentieri alternativi per aggirare i corsi fluviali del Piomba e del Saline sui quali verranno presto realizzati due ponti stradali. Per chi volesse percorrere in compagnia il tratto di strada fin qui proposto, e magari spingersi anche oltre, non c’è occasione migliore della Biciclettata Adriatica del 2 giugno, che quest’anno raggiungerà la sua quinta edizione. L’iniziativa, aperta a tutti, è organizzata con uno scopo ben preciso, come ricordato da Lucio De Marcellis: «promuovere il completamento e la valorizzazione della Ciclovia Adriatica, risorsa strategica a livello turistico, sportivo e ricreativo».