Alla presenza dell’ambasciatore della Repubblica di Slovenia Tomaž Kunstelj, si svolgerà il prossimo giovedì 27 gennaio, dalle ore 10, la cerimonia di inaugurazione del monumento dedicato alla memoria degli internati nell’ex campo fascista di Casoli (CH), uno dei 15 campi di concentramento abruzzesi allestiti dal regime all’indomani dell’entrata in guerra dell’Italia nel giugno 1940. L’iniziativa ha ricevuto il patrocinio, tra gli altri, del Parlamento europeo, della Regione Abruzzo, dell’Università degli Studi del Molise, del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano, della Fondazione Fossoli di Carpi (MO), del Museo della Comunità ebraica di Trieste, dell’Unione della Comunità Romanès in Italia e dell’ANPI nazionale.
Opera dei progettisti Cristinziano Scutti e Giuseppe Fortunato, il memoriale è stato realizzato nella stessa Piazza della Memoria dove nel gennaio 2018 l’amministrazione comunale ha apposto una targa contenente i nomi di tutti i 218 internati civili stranieri – suddivisi tra 108 ebrei (per lo più tedeschi, austriaci e polacchi) e 110 politici ex jugoslavi (per la maggior parte croati e sloveni) – qui transitati tra il 1940 ed il 1943, elevando così la cittadina della provincia di Chieti ad autentico e diffuso Luogo della Memoria di stampo europeo.
La ricostruzione dei fatti relativi all’istituzione ed al funzionamento del campo di concentramento casolano ricavato in tre diversi ambienti tra le cantine di Palazzo Tilli e l’ex sede del Municipio è stata portata avanti con determinazione dall’amministrazione comunale sulla spinta del lavoro di ricerca storica condotto nel tempo dallo studioso Giuseppe Lorentini, dottorando in Innovazione e Gestione delle risorse pubbliche all’Università degli Studi del Molise, nonché ideatore, creatore e responsabile del preziosissimo centro di documentazione on line del campo fascista di Casoli www.campocasoli.org. «È necessario che si faccia memoria degli internati civili stranieri, alcuni dei quali deportati ad Auschwitz in quanto ebrei – ha dichiarato il sindaco di Casoli Massimo Tiberini –. È altresì un impegno morale che si custodisca il loro ricordo come monito per le giovani generazioni e per tutti noi; per un’Europa solidale e unita sulla base del convincimento che gli studi storici e sociali rivestano un ruolo importante e insostituibile ai fini della conoscenza e della valorizzazione delle politiche della memoria come vettore di sensibilizzazione delle moderne democrazie».
Tra gli internati passati per Casoli spicca la figura dell’avvocato Fortunat Mikuletič che nel 1943 proprio qui scrisse in sloveno la sua testimonianza diretta dell’esperienza dell’internamento, pubblicata postuma nel 1974 con il titolo esemplare di “Internatitis” (ed. Goriška Mohorjeva Družba), opera fondamentale nel progetto di ricerca di Lorentini ed oggetto di traduzione in lingua italiana, studio e analisi storica sotto la supervisione del prof. Giovanni Cerchia, ordinario di Storia contemporanea all’ateneo molisano.
Tra gli interventi previsti alla cerimonia inaugurale di giovedì 27 gennaio, alla quale parteciperanno anche i discendenti della famiglia del dottor Mikuletič, lo storico Costantino Di Sante parlerà di Memorie del campo di concentramento di Casoli e dell’internamento fascista a ottant’anni dell’occupazione della Jugoslavia. Curata dall’Istituto superiore “Algeri Marino” di Casoli e dal Liceo classico “Vittorio Emanuele II” di Lanciano, con il coordinamento del prof. Luciano Biondi, ci sarà anche la posa di sette pietre di inciampo (Stolpersteine) realizzate dall’artista tedesco Gunter Demnig per ricordare altrettante persone internate a Casoli delle quali cinque morirono ad Auschwitz, una alla Risiera di San Sabba ed una sola sopravvisse a Bergen-Belsen. La giornata si concluderà alle 18 al cinema-teatro comunale con il concerto Romanò Simchà – Festa Ebraica Rom di Alexian Santino Spinelli Group ed Enrico Fink con i solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo. Tutte le iniziative si svolgeranno nel pieno rispetto delle norme anti Covid (I.M.).