testo di Ivan Masciovecchio.
A poco meno di un mese dal Natale, il prossimo sabato 30 novembre, al Westin Excelsior Hotel di Roma andrà in scena la presentazione di Sparkle 2025, la guida ai migliori spumanti secchi italiani edita dalla storica rivista di enogastronomia Cucina & Vini, giunta alla sua 23esima edizione.
Dopo la cerimonia di consegna delle ambite Cinque Sfere, dalle 16 prenderà il via il vero e proprio SparkleDAY con l’apertura al pubblico della grande degustazione di oltre duecento tra le migliori bollicine presenti in guida, tutte da scoprire attraverso un percorso strutturato in base all’appartenenza territoriale (clicca QUI per l’acquisto dei biglietti a prezzi scontati).
Tra le 936 presenti in guida, quest’anno sono state 87 le etichette premiate con il massimo riconoscimento, con la Lombardia al primo posto grazie ai 33 allori conquistati, 29 dei quali appartenenti alla Franciacorta DOCG e 2 all’area dell’Oltrepò Pavese. A quota 19 il Trentino con soli Trento DOC e a seguire il Veneto con 16 premi (13 Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, 2 Lessini Durello DOC e 1 Asolo Prosecco Superiore DOCG), e quindi il Piemonte con 7.
Sotto l’arco alpino delle regioni maggiormente vocate, al pari dell’Alto Adige e precedendo la Puglia (2) e il gruppo composto da Friuli Venezia Giulia, Toscana, Lazio e Sicilia caratterizzato da 1 solo premio, l’Abruzzo porta a casa ben 3 riconoscimenti. Ad aggiudicarsi le Cinque Sfere sono state la cantina Marramiero di Rosciano (PE) per le due tipologie Brut e Brut Rosé – premiate rispettivamente per il quindicesimo e il tredicesimo anno consecutivo, caso unico in Abruzzo – e l’azienda Nicola Di Sipio di Ripa Teatina (CH) per il suo Brut.
Attiva fin dal 1997 nella produzione di bollicine, l’azienda guidata da Enrico Marramiero utilizza esclusivamente uve Pinot Nero e Chardonnay assemblandole in percentuali diverse a seconda delle etichette. Nel caso del Brut a prevalere è il 60% di Chardonnay, mentre nella versione Rosé è l’80% di Pinot Nero a regalare corpo e longevità alle bollicine. Stessi vitigni internazionali e stesse percentuali anche per il Brut di Nicola Di Sipio che, dopo aver sfiorato il vertice nell’edizione 2024 con il suo Brut Rosé, quest’anno conquista il primato con la versione in bianco contraddistinta dal 60% di Chardonnay.
Oltre ovviamente alle aziende premiate, alla degustazione del 30 novembre per l’Abruzzo ci saranno anche Marchesi de’ Cordano di Loreto Aprutino (PE) e Fausto Zazzara con i suoi spumanti Brut e Pas Dosé ottenuti in purezza – nel caso del Rosé da Montepulciano d’Abruzzo – o da una cuvée di vitigni autoctoni e non sparsi in diverse zone della regione, variamente affinati sui lieviti da 36 a 60 mesi nella sua rinnovata cantina diffusa a Tocco da Casauria (PE), a due passi dalla splendida abbazia benedettina di San Clemente a Casauria.
«Ormai i nostri assaggi sono compressi nel periodo estivo e nella prima parte dell’autunno. Anche questo è un indice dell’incremento di qualità del vino spumante italiano – afferma Francesco D’Agostino, curatore della guida Sparkle –. È necessario infatti aspettare un tempo più lungo dall’imbottigliamento (nel caso dei vini realizzati con Metodo Charmat) o dalla sboccatura (per il Metodo Classico) rispetto a quanto accadeva dieci anni fa. Non solo, oggi sono vini capaci di mantenere la loro qualità in bottiglia per anni. Confrontandoci con i dati, da agosto 2023 a luglio 2024 i produttori italiani hanno spumantizzato l’equivalente di oltre un miliardo e ottanta milioni di bottiglie. È l’indicazione chiara di un settore in ottima salute che trova riscontro nei dati Istat di export da gennaio a luglio del 2024 che registrano un totale di un miliardo e duecentonovantasette milioni di euro, segnando una crescita del 7% sullo stesso periodo del 2023 e del 213% rispetto al 2014 (sempre gennaio-luglio). Unico neo – conclude D’Agostino – è che quest’anno alla crescita in valore è corrisposta una crescita in volume percentualmente superiore e quindi un piccolo decremento in valore della bottiglia».