testo di Ivan Masciovecchio.
Guardiagrele, la città di pietra, risplendeva al sereno di maggio. Così Gabriele d’Annunzio ne Il trionfo della morte introduce allo splendido borgo della provincia di Chieti posto ai piedi della Majella madre, lungo il versante orientale. E così è scolpito sulla targa – ovviamente in pietra – affissa proprio accanto alla monumentale Porta San Giovanni, uno degli ingressi ricavati lungo ciò che resta dell’antica cinta muraria e che consentono l’accesso al suo incantevole centro storico.
Città dotata di un notevole patrimonio artistico – nonché di una millenaria tradizione artigiana – inserita nel club dei Borghi più belli d’Italia, la Guardia – così come viene chiamata dai suoi abitanti – nel tempo si sta caratterizzando come una delle destinazioni gourmet d’Abruzzo, potendo vantare – fuori e dentro le (ex) mura – un ristorante insignito dal 2011 di una stella Michelin; altri due stabilmente recensiti dalla guida alle Osterie d’Italia di Slow Food; una pizzeria premiata fin dalla prima edizione del 2014 con il massimo riconoscimento dei Tre Spicchi dalla guida tematica del Gambero Rosso; una macelleria il cui titolare dal 2013 arricchisce il corpo docente della Scuola di formazione di Niko Romito; due storiche pasticcerie dove assaporare – tra altre dolcezze – le originali ed imperdibili sise delle monache; un paio di fornite enoteche; un vero e proprio Tempio del Gusto dove concedersi più di un peccato di gola; ma soprattutto, un discreto numero di aziende agricole immerse nella campagna circostante in grado di offrire uno straordinario paniere di specialità agroalimentari del territorio, spaziando dai formaggi ai salumi, dall’olio al vino, dai cereali al miele.
Non stupisce, quindi, che dallo scorso lunedì 15 gennaio, grazie anche all’intraprendenza ed alla tenacia di un comitato promotore composto dal sindaco Simone Dal Pozzo e da alcuni dei protagonisti di questa vera e propria renaissance gastronomica come Angela Di Giovanni, Emo Lullo, Pascal Tinari e Angelo Zulli, questo autentico luogo del gusto e dell’anima sia anche sede di una nuova Condotta Slow Food denominata Majella-Guardiagrele, portando così ad undici il numero di quelle disseminate sul territorio abruzzese. Ne è Fiduciario il giovane Simone Serra; al suo fianco Mauro Di Federico in veste di Segretario, Luigi Panaccio come Tesoriere ed i Referenti di Condotta Mariangela Dell’Osa, Francesco Pace, Antonio Consalvi, Leonardo Naccarelli ed Alessio Castillenti.
Quarta Condotta a livello provinciale dopo quelle di Chieti, Francavilla al Mare e Lanciano – con il sodalizio del Vastese in attesa di riorganizzazione – la struttura locale guardiese è già al lavoro sulla stesura del programma di attività che nelle intenzioni del comitato direttivo coinvolgeranno anche i comuni di Casacanditella, Casoli, Fara San Martino, Filetto, Orsogna, Palombaro, Pennapiedimonte, Pretoro, Rapino, San Martino sulla Marrucina e Sant’Eusanio del Sangro.
Ospitato negli spazi in via di ristrutturazione del ristorante Villa Maiella, di altissimo livello è risultato il debutto in società della neonata Condotta, battezzato a tavola ça va sans dire nel segno (e nel gusto) di sua maestà il porco nero proposto in varie forme e consistenze, dai salumi diversamente stagionati realizzati dal norcino e padrone di casa Peppino Tinari alle tenere cotiche con i fagioli; dal sugoso ragù di ventricina che accompagnava i rigatoni fino alla delicatissima pancetta fondente condita con verdure di campo. Strepitoso poi, in apertura di cena – ideata nell’ambito di Menu for Change, la nuova campagna lanciata da Slow Food per riflettere sulle connessioni esistenti tra i sistemi di produzione alimentare ed i cambiamenti climatici in atto nel pianeta – il lombo con il suo grasso tagliato con mano precisa dal cortador Tinari e servito su calda focaccia.
Numerosi e soddisfatti i partecipanti alla serata, in gran parte già tesserati della Condotta Majella-Guardiagrele, che nel complesso può contare su una base di oltre 70 soci. Tra loro anche il giovane guardiese Francesco Ricci il quale, dopo una triennale esperienza milanese alla corte di Carlo Cracco, seguito e supportato dalla compagna Valeria Lanzoni – anche lei impegnata in sala nel ristorante dell’ex giudice di Masterchef – ha deciso di ritornare nella propria terra d’origine impegnandosi in un progetto personale che nei prossimi mesi, si spera, costituirà un motivo in più per raggiungere Guardiagrele perdendosi tra i suoi nuovi ed infiniti sapori.