Quattro luoghi dell’anima espressione di un territorio unico, autentici templi di quella cultura enogastronomica regionale che affonda le proprie radici nel gusto dei saperi antichi. Stiamo parlando del Borgo Spoltino di Mosciano Sant’Angelo, del PerVoglia di Castelbasso, di Zenobi di Colonnella e del Vecchia Marina di Roseto degli Abruzzi, ovvero i quattro ristoranti della provincia teramana che la guida alle Osterie d’Italia 2019 edita da Slow Food ha premiato anche quest’anno con il massimo riconoscimento della Chiocciola.
Pionieri di un futuro vincente tra biodiversità del territorio e rispetto delle tradizioni, per celebrarne i rispettivi percorsi compiuti finora, non privi di difficoltà, e le relative storie pluriennali intrise di passione ed amore per il proprio lavoro, la Condotta Slow Food Val Vibrata di Giulianova, in collaborazione con quella Pretuziana di Teramo, ha organizzato per giovedì 6 dicembre 2018 alle ore 20 negli spazi del Borgo Spoltino di Mosciano Sant’Angelo una Cena delle Chiocciole (costo € 38, prenotazione entro il 4 dicembre ai numeri 085 8071021 / 346 8568963) con un menù ideato appositamente per l’occasione che prevede Tacchino alla Canzanese (PerVoglia); Insalata di mare d’autunno (Vecchia Marina); Zuppa di stagione (Zenobi); Maltagliati di grano Solina con crema di broccoletti, ortaggi di stagione e guanciale di maialino nero (Borgo Spoltino); Cif ciaf di maialino nero (Zenobi); Sorbetto (Vecchia Marina); Crostata di marmellata di Montonico (PerVoglia).
«Nell’epoca in cui tutti cercano di buttarsi nel grande business del cibo, i nostri ristoratori rivendicano l’importanza del rispetto della tradizione della cucina teramana che li ha aiutati a diventare quello che sono e che sicuramente li sosterrà anche in futuro, perché la loro storia è salda e non svanisce come le mode del momento – dichiara a Tesori d’Abruzzo Alessandra Orsini, fiduciaria della Condotta Slow Food Val Vibrata –. Allo stesso tempo, i nostri quattro chef Patrizia Corradetti, Elenia Alcantarini, Gennaro D’Ignazio e Alessio Marrangoni vogliono ribadire l’importanza dell’unione fra ristoratori e filiera locale. Una filiera che sia pulita, che riscopra la biodiversità del territorio e che rispetti la naturalità delle produzioni, della terra e di chi la lavora. È fondamentale che tutti gli attori che ruotano intorno al cibo si uniscano per valorizzare la nostra realtà economico-sociale, promuovendo magari produttori emergenti, che nonostante le avversità del momento rimangono in questi luoghi e decidono di avviare un’attività agricola sana e pulita».
Per la serata del 6 dicembre sono stati quindi coinvolti Francesca Valente, giovane produttrice di uve Montonico (Presidio Slow Food), presente con la sua marmellata; l’azienda Costantini Slow impegnata nell’allevamento di maiale nero d’Abruzzo; il Consorzio Colline Teramane DOCG per i vini offerti in abbinamento alle diverse portate e l’azienda Monaco con il suo olio extra vergine d’oliva biologico. «Questo è solo l’inizio di un progetto di più ampio respiro – conclude Orsini – grazie al quale tutto il territorio si unisce facendosi rete, avendo come unico comune denominatore il rispetto per la terra, l’ambiente ed il lavoro che c’è dietro la produzione del cibo. Un rispetto intrinseco nelle ricette delle nostre tradizioni, ragion per cui vogliamo coniugare l’inizio di questo percorso con la celebrazione delle nostre osterie».