L’Accademia di Belle Arti dell’Aquila è presente per il secondo anno consecutivo al Premio Michetti di Francavilla al Mare, con una mostra dedicata al restauro delle opere della collezione della Fondazione Michetti. Il lavoro testimonia l’attività didattica svolta grazie ad una convenzione in atto fra Accademia e Fondazione, che ha messo a disposizione la collezione raccolta dal 1947, anno di nascita del Premio Michetti, ad oggi per operazioni di schedatura, studio della tecnica ed interventi di restauro. Un’esperienza importante per gli studenti di restauro dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila che possono così misurarsi su una casistica eccezionale di opere di un periodo in cui si manifestano grandi cambiamenti nell’arte con tutti i nuovi leganti della pittura, oltre che una buona rassegna di supporti atipici. .
“La convenzione tra l’Accademia di Belle Arti di L’Aquila con la sua Scuola di Restauro e la Fondazone Michetti di Francavilla al Mare – spiega il direttore Commissario dell’Accademia Giovanna Cassese – ha consentito di aprire importanti cantieri di conoscenza per la formazione dei restauratori del futuro e al tempo stesso per la reale salvaguardia stesse di quelle importanti testimonianze. Gli allievi del Corso di restauro quinquennale abilitante alla professione sotto la direzione della prof. Grazia De Cesare hanno avuto modo di studiare tecniche e materiali, progettare e realizzare interventi di manutenzione e restauro, venendo in contatto con le più disparate problematiche d i conservazione dell’arte contemporanea: autori diversissimi tra loro, così come tecniche materiali, stili e poetiche”.
Le lezioni sul campo sono servite e servono a rendere più evidenti i problemi teorici offrendo reale concretezza alle difficoltà e mostrando una varietà di casi studio utili ad ampliare l’esperienza formativa e didattica. “Il restauro delle opere d’arte realizzate con materiali e mezzi del tutto nuovi rispetto al passato – dichiara la prof.ssa Grazia De Cesare – ci impone uno studio ed una conoscenza dei nuovi materiali e di quanto più diffusamente è entrato a far parte del mondo dell’arte, per prevenirne e curarne i fenomeni di degrado. Un’opera una volta “licenziata” dall’artista, entra nel suo “tempo vita” e quando inclusa nel patrimonio artistico viene conservata per la sua trasmissione al futuro”. L’esperienza didattica è stata affrontata studiando le opere in esposizione ed in deposito per selezionare una serie di casi di primo interesse. Non potendo schedare tutta la collezione si è deciso di effettuare uno studio a campione con opere di tutti i periodi, su alcune delle quali effettuare interventi di manutenzione e restauro; delle circa 273 opere oggi raccolte presso la Fondazione Michetti, ne sono state schedate 46 e restaurate 20, adesso in mostra per l’edizione 2014 del Premio Michetti. Il laboratorio di restauro si è svolto in circa 270 ore di attività fra teoria e pratica, negli anni accademici 2012/13 e 2013/14 “Questi cantieri – scuola rappresentano – conclude la prof.ssa Cassese – un vero esempio di buona pratica e di collaborazione tra realtà che hanno saputo fare sistema, puntando sulla sinergia di competenze differenziate e sulla formazione giovanile con il fine di tramandare ai posteri il grande patrimonio del contemporaneo. In un prossimo convegno si farà il punto su questa esperienza”.