testo di Ivan Masciovecchio.
Archiviato con successo anche l’ultimo appuntamento della rassegna La Casa della Memoria, non si arrestano i riconoscimenti per le attività intraprese all’interno del proprio fervido cantiere creativo dal Muré Teatro di Pescara, la compagnia nata nel 2012 dall’incontro umano e artistico di Francesca Camilla D’Amico, Marcello Sacerdote e Manuel Borgia.
Dall’11 al 18 giugno prossimi, infatti, l’emozionante racconto popolare e collettivo di “Maja, storie di donne dalla Majella al Gran Sasso”, portato in scena con empatica grazia da Francesca Camilla D’Amico in compagnia dell’inseparabile piantina di vasanicola, supererà i confini regionali per giungere fino in Lombardia, ospitato all’interno della prestigiosa rassegna Milano OFF, il festival delle arti performative nato con l’unico obiettivo di aumentare la felicità interna lorda (FIL) di tutti i partecipanti.
Una grande soddisfazione per il piccolo gruppo pescarese – già finalista nel 2015 al concorso nazionale “Premio Scenario per Ustica” con lo spettacolo “Courage!” – impegnato fin dalla sua costituzione nel portare avanti un teatro popolare che mantenga il contatto con le proprie radici, le memorie sociali e le tradizioni culturali, ponendosi allo stesso modo in sintonia con i linguaggi contemporanei e le storie del mondo.
Per la stessa rappresentazione che l’ha vista impegnata nella duplice veste di attrice e regista, giunge per Francesca Camilla D’Amico come ciliegina sulla torta il premio che l’UDI (Unione Donne in Italia) Abruzzo e l’associazione Donne Vestine le consegneranno a Penne il prossimo 30 maggio per aver condotto un appassionato lavoro di ricerca sulla donna nella civiltà contadina abruzzese, raccogliendo storie e memorie dalla viva voce degli anziani, contribuendo a mantenere un legame diretto dei giovani con le radici e l’identità della nostra cultura popolare di cui le donne sono state pilastri.
Alla presenza delle rappresentanti delle associazioni coinvolte, del sindaco del borgo vestino Mario Semproni e della senatrice Federica Chiavaroli, il riconoscimento le verrà assegnato nell’ambito della settima edizione del concorso “Immagini nemiche amiche delle donne”, che ha visto gli alunni dei locali istituti scolastici di ogni ordine e grado chiamati ad esprimersi attraverso diversi linguaggi artistici sulla complessità dell’universo femminile.
«Quando mi hanno informata del premio – ci ha dichiarato Francesca – sono rimasta colpita dalla vitalità e dalla passione di queste donne straordinarie, capaci di svolgere un’attività fondamentale, portando i giovani a riflettere sulle immagini massificate riguardo il corpo della donna e sui valori discriminanti che ci vengono imposti sin da piccoli da una cultura popolare ancora tristemente pervasa da stereotipi sulle figure femminili. Cliché – ha proseguito – che ci portiamo appresso da secoli, resi evidenti già al momento della nascita, quando l’arrivo di un figlio o una figlia non veniva vissuto allo stesso modo. Ringrazio quindi l’UDI, le Donne Vestine e l’amico Quintino Leone che ha fatto sì che questo piccolo spettacolo arrivasse fino a loro. Il riconoscimento, che ricevo con profonda gratitudine, lo consegno idealmente alle donne che mi hanno raccontato le loro storie, alle mie nonne che mi hanno trasmesso una radice profonda e a tutte coloro che hanno attraversato a piedi, scalze, cantando, faticando, i campi del ‘900».