testo di Ivan Masciovecchio.
Interamente compreso all’intero dei 28 ettari della Riserva regionale naturale Punta dell’Acquabella, lo storico borgo marinaro dell’Acquabella di contrada Moro ad Ortona (CH) può vantare origini di epoca romana e bizantina, con la topografia complessiva rimasta sostanzialmente immutata dal XVIII secolo fino ai giorni nostri.
Una pavimentazione in materiale romano di riutilizzo, diversi rinvenimenti archeologici sottomarini avvenuti negli anni passati nel tratto di mare antistante e comprendenti un’ancora e delle anfore, il collegamento storico con la vicina Torre Moro realizzata nel XVI secolo, insieme ad eccezionali reperti recuperati nel 1857 durante i lavori per la realizzazione della ferrovia adriatica tra i quali spiccano due statuette di Ercole ed altri oggetti in bronzo e argento, oggi conservati nel Museo di Santa Giulia a Brescia, stanno lì a testimoniare tutto il valore a la storicità di questo luogo unico e magico, fiore all’occhiello di quella Costa dei Trabocchi sempre più avviata verso una mutazione irreversibile dei suoi tratti originari.
In questo contesto assume maggior valore l’appello che la San Giorgio Scuola Educaform di Pescara – impegnata da anni nel territorio della riserva unitamente ad altri enti no-profit e culturali come Italia Nostra Regionale insieme ai quali, tra le altre attività, ha recentemente organizzato il convegno Luci d’Oriente. Ortona capitale bizantina d’Abruzzo nell’ambito del progetto Poseidon Culture Conservation Plan – ha rilanciato nei giorni scorsi in difesa dell’identità culturale e storica del borgo dell’Acquabella chiedendo alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Chieti e Pescara di attivare la procedura di dichiarazione di notevole interesse archeologico, storico, demo-etno-antropologico e culturale, nonché di notevole interesse pubblico in quanto «complesso di cose immobili che compone un caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale, inclusi i centri ed i nuclei storici». Istanza già presentata peraltro lo scorso mese di novembre 2022 ed alla quale non è seguita risposta.
Come si ribadisce in una nota dell’ente formativo, «la dichiarazione impedirebbe l’attuazione dei tanti progetti edilizi speculatori che non tengono nel minimo conto l’identità culturale e storica dei luoghi, il rispetto del nostro passato e dei sacrifici di chi ci ha preceduto, considerando anche che il comune di Ortona adottando il nuovo strumento urbanistico ha riconosciuto l’interesse archeologico del sito di Punta dell’Acquabella che si aggiunge al precedente vincolo paesaggistico». Nell’attesa che questa volta l’appello trovi accoglienza, chiunque voglia sottoscriverlo, condividerlo e farlo proprio può inviare una mail all’indirizzo s.giorgioeducaform@gmail.com