testo e foto di Ivan Masciovecchio.
Si è fatto attendere soltanto una mezzoretta ma quando finalmente è apparso sulla scena, Oscar Farinetti – il mercante di utopie presidente e fondatore di Eataly – ha conquistato senza riserve la numerosa platea accorsa in massa ad ascoltarlo. L’occasione è stata il convegno Ben fatto, non contraffatto. Dal Made in Italy all’Italian Sounding, come promuovere e difendere i nostri prodotti nel mondo promosso dal sottosegretario all’Economia Giovanni Legnini presso il padiglione espositivo del Porto Turistico di Pescara, ed al quale hanno preso parte anche il dirigente generale dell’Agenzia delle Dogane Giuseppe Peleggi, imprenditori e politici regionali.
Ad aprire i lavori ha provveduto il presidente della Camera di Commercio di Pescara Daniele Becci il quale ha subito offerto alla sala la fotografia di quanto l’industria del falso incida sull’economia italiana: 3,84 punti di Pil e ben 300.000 posti di lavoro in meno, secondo stime Coldiretti. A seguire, i saluti con voce da tenore del primo cittadino Marco Alessandrini, venuto soprattutto per ascoltare. Subito dopo è stata la volta del sottosegretario Giovanni Legnini che, tra un auspicio legato al semestre italiano di presidenza dell’Ue che si apre proprio oggi e le opportunità offerte dal prossimo Expo di Milano 2015, ha renzianamente annunciato un prossimo e più incisivo provvedimento governativo di promozione del made in Italy, introducendo sobriamente l’ospite d’onore come l’imprenditore più geniale degli ultimi venti anni, promotore di pensieri, idee e progetti.
Il guru riconosciuto per gli imprenditori orientati a sviluppare progetti innovativi e di successo – così come riportato nella nota biografica distribuita alla stampa – dal canto suo non ha tradito le attese, sciorinando i suoi pensieri semplici e geniali come vere e proprie perle di saggezza. «Non serve lamentarsi troppo, siamo pigri, provinciali, bisogna alzarsi dalla sedia, andare all’estero ed aprire negozi; questa è l’unica soluzione, non serve altro. Finché non avremo un retail come ad esempio ha la Francia non combineremo niente». Bontà sua, en passant, ha anche accennato ad una burocrazia troppo oppressiva e nemica dello sviluppo; ma a questo dovrà pensarci Renzi con la sua politica fatta di semplificazioni e più lavoro, perché bisogna accrescere la produzione senza perdere tempo in menate come l’articolo 18. «Quello che bisogna fare – dice rivolgendosi al sottosegretario Legnini – è ridurre le tasse di una cifra importante del 10-20% a quelle imprese che incrementano le proprie esportazioni», individuando nell’agroalimentare, nella moda e design, nell’industria manifatturiera di precisione, nel patrimonio artistico e nel turismo i cinque settori strategici capaci di trainare la ripresa economica.
Applicando il Farinetti pensiero al territorio regionale, un vasto parterre di addetti ai lavori – che queste cose dovrebbe saperle come l’avemaria – ha avuto modo di scoprire che «l’Abruzzo è una regione bellissima e completa, dove c’è tutto. C’è l’olio, ci sono i vini tra i più buoni d’Italia, lo zafferano più buono del mondo, formaggi e due-tre salumi da ribaltarsi, la carne buona, il mare, del pesce fantastico, grandissimi prodotti. Di conseguenza avete un futuro meraviglioso, bisogna solo darsi da fare ed andare a vendere nel mondo. Poiché sono le persone che cambiano i destini dei territori, cercate un personaggio in grado di raccontarli. Noi in Piemonte abbiamo avuto la fortuna di avere Carlin Petrini che ha narrato nel mondo il Barolo ed il Barbaresco».
Parlando del suo giro mattutino a L’Aquila, è rimasto colpito da ciò che ha visto e, soprattutto, da ciò che ha percepito. «Dopo il terremoto non ero più stato in città. Ho visto molta energia, un’attività intensa, posso dire che nel giro di tre-quattro anni la ricostruzione sarà risolta e la città sarà rinata più bella di prima. Da settembre miglioreremo la presenza dei prodotti abruzzesi dentro Eataly. Cominceremo da Roma, allestendo un corner Eataly per L’Aquila dove promuoveremo cinquanta prodotti di eccellenza dell’agroalimentare regionale selezionati da Slow Food. Tutto il ricavato verrà destinato alla ricostruzione. Successivamente replicheremo l’esperienza in tutta Italia e poi nel mondo, dove con l’ausilio di fotografie narreremo le meraviglie della città».
In chiusura di intervento, l’annuncio che tutti aspettavano: nell’ottica di un progetto di sviluppo complessivo che mira all’apertura di un supermercato in ogni regione d’Italia, Eataly finalmente arriverà anche in Abruzzo! Non prima del 2017, però. «E’ arrivato il momento di gesti forti – ha chiosato l’Oscar nazionale –, prima li facciamo e meglio è. The answer is blowin’ in the wind e noi abbiamo i venti più buoni del mondo». Sperando che nel frattempo, dopo aver trovato tutte le risposte, la vita non si diverta a cambiarci le domande.