di Ivan Masciovecchio.
In attesa dell’Expo milanese che verrà – scandali permettendo – nel prossimo autunno sarà Torino a rivestire i panni di capitale mondiale del cibo e delle tematiche ad esso collegate, grazie alla decima edizione del Salone Internazionale del Gusto e Terra Madre in programma dal 23 al 27 ottobre all’interno dei consueti spazi fieristici del Lingotto e dell’Oval.
La manifestazione ideata ed organizzata da Slow Food con il contributo di Regione Piemonte e Città di Torino e grazie alla collaborazione del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, con il passare degli anni ha saputo allargare il proprio orizzonte culturale svincolandosi (in parte) dall’aspetto propriamente edonistico e godereccio della gastronomia in quanto tale per affrontare temi sempre più politici, dalla tutela dell’ambiente e della biodiversità, fino al diritto dei contadini ad essere trattati con dignità, pretendendo ad ogni latitudine un giusto compenso per il proprio lavoro. Argomenti che hanno poi trovato in Terra Madre il proprio luogo d’elezione in cui essere dibattuti ed affrontati con partecipazione ed attenzione crescenti edizione dopo edizione.
Presentando nei giorni scorsi il programma 2014 (per visualizzare il calendario completo degli eventi cliccare qui), Carlo Petrini – presidente onorario, ideatore e fondatore del movimento internazionale – non ha potuto non lanciare una stoccata ad Expo 2015 (con cui peraltro Slow Food ha riallacciato da poco i rapporti per la gestione di uno spazio di circa 3500mq dove promuovere iniziative e progetti sulla biodiversità, dopo che in un primo momento – causa bocciatura dell’idea dell’orto planetario – le posizioni si erano clamorosamente allontanate) ed a quanto successo finora. «Da quando l’hanno presentato, si è trasformato in un evento che non ha nulla a che fare con il cibo, con la nutrizione e con il pianeta. Parteciperemo all’Expo in maniera critica perché questo evento non ha anima. Expo va trattato con determinazione; chi gli vuole bene non può stare zitto ed è per questo che noi alziamo la voce andando controcorrente. Dobbiamo metterci l’anima e questo significa garantire il diritto al cibo per tutti».
Il neo presidente di Slow Food Italia Gaetano Pascale , presente alla conferenza stampa insieme al sindaco di Torino Piero Fassino, ha invece fatto luce sulle novità previste da questa nuova edizione, come l’Arca del Gusto – il progetto che segnala i cibi in via di estinzione – e l’agricoltura familiare. «Questo tipo di agricoltura dà l’opportunità di incentivare le economie locali e la sostenibilità delle comunità, restituendo il ruolo centrale al contadino, troppo spesso messo da parte da una meccanizzazione e industrializzazione eccessiva». Inoltre, saranno previsti un nuovo padiglione interamente dedicato alla didattica e all’educazione del gusto; una Scuola di Cucina dove seguire la nascita di un piatto proprio come nella cucina di un ristorante; lo spazio Fucina di Pane e Pizza con i maestri panettieri e pizzaioli dei corsi di Alto Apprendistato dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche; l’area Mixology per diffondere l’arte e la cultura dei cocktail. Nuova formula anche per il programma delle Conferenze con l’aggiunta di lectio magistralis a cura di esperti e studiosi di chiara fama.
Tra le centinaia di eventi già confermati ed in attesa del calendario di attività parallele ed autonome proposte al pubblico direttamente nei propri spazi espositivi, l’Abruzzo sarà presente anche all’interno della programmazione generale, come sempre densa dei classici Appuntamenti a Tavola e Laboratori del Gusto. Venerdì 24 ottobre, infatti, sarà di scena Arcangelo Tinari per una cena intitolata Da Peppino ad Arcangelo, alle pendici della Majella dove la grande cucina classica del Villa Maiella di Guardiagrele, coniugata con quella più innovativa appresa da Arcangelo nei suoi stage all’estero, darà vita ad una serata speciale proposta in abbinamento con i vini della cantina piemontese Rivetto di Sinio (CN).
Nei già citati spazi della Scuola di Cucina – assoluta novità dell’evento 2014, dove il rapporto tra cuochi e pubblico sarà vissuto come un vero e proprio momento di scambio, parlando e confrontandosi reciprocamente – in qualità di docenti saranno presenti i nostrani Niko Romito e Peppino Tinari. L’Abruzzo, infine, insieme ad altre otto regioni italiane (Veneto, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Marche, Molise, Campania e Sicilia) è stato inserito all’interno di un tour enogastronomico che grazie ad un Personal Shopper condurrà i partecipanti alla scoperta di sapori e tradizioni locali, offrendo un’esperienza sensoriale ed umana unica nel suo genere, accompagnata da degustazioni guidate e da momenti di confronto con i singoli produttori.