Grande distribuzione organizzata e valorizzazione delle tipicità alimentari. Un binomio solo apparentemente inconciliabile. Un accostamento inedito e suggestivo che dai primi giorni di luglio trova la sua casa comune sotto le insegne colorate della grande i, grazie all’iniziativa “Dai Nostri Dintorni”
a cura della redazione, foto Paolo Iammarrone
Più di cinquanta le imprese coinvolte. Il meglio dell’agroalimentare abruzzese raccontato attraverso gustosi itinerari dei sapori allestiti all’interno delle scintillanti gallerie commerciali, facilmente identificabili grazie anche ad un’intuitiva segnaletica predisposta per l’occasione.
Lasciandosi guidare dalle proprie ghiotte esigenze, quindi, passo dopo passo ci si imbatte in autentiche isole di piacere in cui perdersi tra vini delle migliori cantine abruzzesi, teneri arrosticini pronti per essere cotti sulla brace, paste fresche ed artigianali, golose specialità dolciarie, oli extravergine di oliva di esclusiva provenienza regionale, prodotti caseari, insaccati e liquori tradizionali. Uno straordinario e scenografico Ipermercato d’Abruzzo comodo ed accogliente, in cui coniugare quantità e qualità, con un’attenzione particolare al giusto prezzo. E dove in futuro le tipicità alimentari che la fertile terra d’Abruzzo è in grado di offrire in abbondanza, troveranno sempre più spazio e considerazione, garantendo al consumatore consapevole ed esigente, un’offerta non meno adeguata, soddisfacente e sostenibile anche da un punto di vista ambientale.
A cominciare, magari, proprio dalle produzioni agricole oggetto degli ultimi programmi di ricerca dell’Arssa – Agenzia regionale per i servizi di sviluppo agricolo verso le quali l’Iper ha scelto di guardare con particolare interesse. L’Agenzia, braccio tecnico ed operativo dell’assessorato regionale all’Agricoltura, infatti, è impegnata da diversi anni in progetti destinati al recupero ed alla valorizzazione di alcune varietà di coltivazioni locali, come la Fragola di Francavilla al Mare e, soprattutto, il pomodoro a pera d’Abruzzo.
Se nel primo caso, dopo tre anni di ricerche e l’indicazione di tre selezioni valide, si dovranno aspettare ancora due anni prima di poter vedere sui banchi del mercato i primi frutti, per quanto riguarda il pomodoro a pera, dopo cinque anni di attività, i risultati sono praticamente in dirittura d’arrivo, con le piante in piena produzione. Forse non troppo bello a vedersi, con le sue caratteristiche spaccature sul colletto, questo ecotipo espressione del territorio locale può vantare delle proprietà organolettiche davvero eccellenti.
Dolce, di scarsa acidità ma dall’elevata polposità, oltre al consumo fresco, il pomodoro a pera d’Abruzzo si presta anche per la preparazione di conserve dall’alto valore nutritivo.
Già in possesso di un elevato contenuto di licopene, infatti, diversi studi hanno accertato che dopo la cottura il valore di questi antiossidanti attivi nella prevenzione dei tumori tende a raddoppiare, tanto da essere presentato dall’Arssa come un pomodoro per la tua salute a tavola. Salvaguardia della biodiversità, quindi, ma anche impegno nell’offerta di prodotti sani e di provenienza certa, identificativi di un territorio e delle proprie tradizioni agricole e culturali. Parallelamente e funzionalmente ai progetti di ricerca, l’attività dell’Agenzia regionale ha in atto il rilancio delle cosiddette fattorie didattiche. Ovvero agriturismi-laboratorio immersi nel verde della campagna abruzzese in cui, tramite corsi, laboratori e visite guidate, apprendere i mestieri ed il ruolo sociale degli agricoltori, il ciclo degli alimenti, la vita animale e vegetale, formando in questo modo i consumatori consapevoli di domani.