testo di Ivan Masciovecchio.
Sarebbe bello se l’Abruzzo potesse chiamarsi fuori da una manifestazione pur meritevole come la Giornata delle Ferrovie Dimenticate, organizzata come sempre da Co.Mo.Do (Confederazione Mobilità Dolce) e giunta quest’anno alla sua settima edizione, in programma domenica 2 marzo con una serie di iniziative disseminate lungo tutta la Penisola (leggi qui il programma completo).
Questo significherebbe poter vantare un sistema locale dei trasporti integrato ed efficiente, dove non venga privilegiata la mobilità su gomma a dispetto della linea ferrata e dove gli amministratori pubblici, in rappresentanza delle istanze avanzate da cittadini e territori, incidano direttamente sulle politiche da portare avanti, senza subire passivamente le decisioni prese da altri secondo logiche da impresa privata. Sarebbe bello, dicevamo; e invece non può farlo, coinvolto com’è – come gran parte del suolo nazionale – in un disgraziato processo di dismissione delle proprie infrastrutture avviato ormai decenni fa dai vertici di Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana, in concorso di colpa con i diversi rappresentati istituzionali nazionali e regionali via via avvicendatisi, e che non accenna a vedere la fine, anzi.
L’ultimo scandalo è solo di qualche mese fa e riguarda la soppressione definitiva della linea Sulmona-Carpinone altrimenti conosciuta come la Transiberiana d’Italia (di cui ci siamo ampiamente occupati qui e qui), capolavoro di ingegneria ferroviaria inaugurata nel 1892 ed inopinatamente chiusa in modo definitivo a partire dalla metà di ottobre scorso nonostante l’impegno di un manipolo di giovani volenterosi dell’impresa sociale Transita Onlus i quali, riattivandola nel marzo 2012 per finalità esclusivamente turistiche, sono riusciti a portare tra Abruzzo e Molise più di 8000 visitatori.
Due saranno le iniziative pensate per discutere sul futuro di questo patrimonio colpevolmente (e momentaneamente?) abbandonato, una sul versante abruzzese ed una su quello molisano. A Campo di Giove, in provincia dell’Aquila, il Touring Club Italiano – Club di Territorio di Pescara ha organizzato una due giorni di incontri e discussioni. Si comincia sabato 1 marzo alle ore 17 con l’inaugurazione della mostra fotografica Transiberiana d’Italia, la bella abbandonata del fotografo-macchinista Carlo Pavone; a seguire, il dibattito Quale futuro per la linea Sulmona-Isernia con rappresentanti delle Regioni Abruzzo e Molise, Parco Nazionale della Majella, RFI, Sangritana ed altre istituzioni locali. La mattina di domenica 2 marzo, invece, alle ore 10, dalla stazione ferroviaria di Campo di Giove partirà una passeggiata di circa 3 km. lungo la strada ferrata in compagnia di ex ferrovieri e di naturalisti che illustreranno lo splendido paesaggio montano attraversato dalla linea. Il ritorno al centro del paese avverrà percorrendo un sentiero posto inizialmente all’ombra di un bosco di conifere, passando accanto ad una depressione del terreno che un tempo non lontano era un piccolo lago pescoso (leggi qui nel dettaglio il programma della giornata).
In Molise, invece, convocati dalle associazioni Le Rotaie Molise e Is Life con la collaborazione dell’amministrazione Provinciale e Comunale di Isernia, ci si ritroverà domenica 2 marzo alle ore 16 presso l’Officina della Cultura e del Tempo Libero (ex rimessa locomotive) dove – proseguendo il discorso intrapreso nella stessa mattinata a Civitella Roveto dagli amici del Comitato Avezzano-Roccasecca (leggi qui il dettaglio dell’iniziativa) –, sarà presentato il docu-film La Vita è un Treno, realizzato per Il Fatto Quotidiano dal giornalista Antonello Caporale con la regia di Enzo Monteleone. Al termine della proiezione, si terrà un breve dibattito dove si parlerà delle proposte messe in atto per restituire vitalità a queste tratte dimenticate, sia dal punto di vista del trasporto pubblico che dello sviluppo turistico, con particolare riferimento alla Sulmona-Carpinone. Durante l’incontro saranno proiettate immagini della Transiberiana d’Italia vista dalla cabina di guida del treno, in modo da ammirarne tutta sua la straordinaria bellezza (leggi qui nel dettaglio il programma della giornata).
Completano il quadro delle iniziative regionali gli incontri previsti a San Vito Marina (leggi qui) e Casalbordino (leggi qui) sul recupero della cosiddetta Via Verde ovvero l’ex tracciato ferroviario della Costa dei Trabocchi che in un futuro chissà quanto ancora remoto dovrebbe trasformarsi in una ininterrotta e futuribile pista ciclabile in grado di collegare Ortona a San Salvo. Sperando che di questo passo non arrivi prima l’impeto del mare a riportarci tutti con i piedi per terra o, peggio, ben immersi nelle accoglienti acque sottostanti, riprendendosi così ciò che l’uomo ha colpevolmente abbandonato al proprio destino.