A partire da oggi, lunedì 3 giugno, si potranno presentare le istanze per ottenere la concessione dell’uso del marchio collettivo Ristorante tipico d’Abruzzo. Per l’iscrizione nel relativo registro, le domande dovranno essere compilate e trasmesse al Dipartimento Turismo, Cultura e Paesaggio della Regione utilizzando il modulo scaricabile on line, unitamente alla documentazione richiesta. Un risultato che si è potuto raggiungere alla luce della recente approvazione del testo definitivo del disciplinare per l’istituzione, la concessione e l’uso del marchio collettivo. Nel corso della presentazione alla stampa, il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, ha parlato di «lavoro corale che ci aiuta a comprendere come certi risultati non siano episodici. Qui non c’è una singola eccellenza che emerge, ma è un intero territorio in grado non solo di esprimere e comunicare una enogastronomia di qualità ma di legare arte, paesaggio e tradizioni locali al gusto della cucina locale abruzzese».
«Per l’Abruzzo ed il mondo della ristorazione regionale – ha affermato Mauro Febbo, assessore regionale allo Sviluppo economico – si tratta di un salto di qualità fondamentale che abbiamo concluso dopo un lungo percorso iniziato dal precedente Governo regionale. Noi abbiamo sposato il progetto e concluso l’iter amministrativo anche grazie ad una perfetta sinergia tra il mio dipartimento di riferimento ed il Servizio Politiche comunitarie della Presidenza. È stato il frutto di un lavoro condiviso, di una apertura mentale che il mondo della ristorazione abruzzese ha acquisito da tempo – ha aggiunto Febbo –, un percorso che ha visto anche il pluristellato chef Niko Romito fornire un fondamentale contributo di idee e di conoscenza».
Tra i requisiti obbligatori per accedere all’uso del marchio, almeno il 60% dei prodotti utilizzati in cucina devono provenire dalle produzioni tipiche d’Abruzzo, ovvero quelle materie prime inserite nell’Elenco nazionale dei prodotti agroalimentari della Regione Abruzzo. Inoltre, se la proposta culinaria si esplicita in un menù nel solco della tradizione, almeno il 50% dei piatti devono essere riconducibili alla tradizione, scritta o orale, della gastronomia abruzzese. In presenza di ristorante con menù inserito nel solco della tradizione e dell’innovazione, la percentuale invece scende al 25%. Infine, per i locali che vogliano sperimentare un menù esclusivamente nel solco dell’innovazione, questo obbligo decade, fatta salva però la percentuale di materie prime di origine abruzzese da utilizzare per la composizione dei piatti.
Ai fini della concessione del marchio Ristorante tipico d’Abruzzo si terrà conto, altresì, di ulteriori requisiti obbligatori come la presenza di una Carta dei Vini che assicuri la disponibilità di almeno una etichetta di vino abruzzese ogni due coperti (ad esempio, se un ristorante normalmente dispone di quaranta coperti, dovrà presentare una carta con almeno venti etichette diverse di vini abruzzesi); nonché la presenza in cucina di almeno il 60% dei prodotti provenienti da aziende certificate biologiche.