testo di Ivan Masciovecchio.
Una realtà cooperativa composta da circa 600 viticoltori (in prevalenza piccole aziende familiari); una superficie vitata di oltre 1450 ettari, di cui il 20% coltivato in biologico e produzione integrata; 216.000 quintali di uve vinificate complessivamente durante la vendemmia 2024, con la raccolta iniziata il 5 agosto dalle varietà bianche precoci (Chardonnay e Pinot Grigio) e terminata il 15 ottobre con le ultime partite di Montepulciano d’Abruzzo, facendo registrare così il record storico di durata.
Al di là dei freddi numeri, però, ciò che ha caratterizzato l’annata 2024 della Cantina Frentana è stata l’attenzione crescente alle buone prassi ambientali – con l’utilizzo di energie rinnovabili provenienti da impianti di proprietà sempre più performanti, dai quali sono stati ricavati circa 155 kW, un quarto del fabbisogno aziendale – ed etico-sociali, oltre che economiche, che hanno portato al varo del primo e completo bilancio di sostenibilità certificato Equalitas, presentato nei giorni scorsi nel consueto e suggestivo scenario offerto dalla Torre Vinaria che proprio quest’anno festeggia i dieci anni dalla sua completa ristrutturazione (leggi QUI il racconto della serata inaugurale).
«Dal 1958, anno della nostra fondazione, la Cantina Frentana pone al centro della propria azione il valore dell’uomo e della cooperazione in un dialogo continuo e aperto con il territorio – ha dichiarato il presidente Carlo Romanelli –. Grazie all’impegno collettivo ad ogni livello aziendale siamo sulla buona strada per il raggiungimento di obiettivi sempre più ambiziosi sotto ogni aspetto». Una vicinanza ed una comunione di intenti testimoniate dalla presenza di diversi sindaci della zona frentana, dal padrone di casa ai primi cittadini di Fossacesia, Lanciano e Mozzagrogna. «Pensiamo che non sia più sufficiente garantire il massimo della remunerazione per la nostra base sociale se i profitti non generano buone prassi per la costruzione di un mondo migliore – ha ribadito il direttore Felice Di Biase –. Dobbiamo cominciare a ragionare in un’ottica di custodia dei territori, cercando di lasciarli migliori di come li abbiamo trovati. E il bilancio di sostenibilità ci aiuta proprio a fare questo, a non anteporre i nostri bisogni a quelli delle generazioni future».
Entrando nel racconto della vendemmia, l’enologo Gianni Pasquale ha delineato un quadro tra luci e ombre ma comunque soddisfacente per la qualità dei vini, «anche per l’ottimale stato sanitario delle uve e la totale assenza di muffe», con i bianchi un po’ in sofferenza a causa delle alte temperature – alleviata grazie alla raccolta anticipata – e con il Montepulciano d’Abruzzo che ha mostrato grande capacità di adattamento durante il caldo per poi beneficiare delle piogge di settembre che l’hanno rivitalizzato. «Ad ogni modo non possiamo ignorare che i consumi pro capite negli ultimi quindici anni si sono più che dimezzati. Questo ci porterà inevitabilmente ad una riduzione degli ettari vitati, anche perché abbiamo capito che si può produrre meno senza perdere in guadagno. Dobbiamo capire quindi come creare valore aggiunto per il territorio procedendo ad esempio sulla strada della zonazione, che rappresenta la nostra sfida per il prossimo futuro».
Concetto ribadito anche dall’agronomo e consulente Maurizio Gily in collegamento video dal Piemonte, sua terra d’origine, rivelando l’avvio di una collaborazione con l’Università di Bologna e con il ricercatore abruzzese Gabriele Valentini – già autore di una pubblicazione sulle contrade del vino di Loreto Aprutino (PE) – per uno studio sulle caratteristiche dei suoli dei vigneti a disposizione della Cantina Frentana che, tra gli obiettivi per il 2025, vedrà la fusione con la Cantina San Giacomo e la realizzazione di un nuovo impianto fotovoltaico in cima al capannone della Cantina Sangro. Oltre ovviamente alla produzione di vini sempre più apprezzati dal pubblico e dagli addetti ai lavori.
Nel dare appuntamento ad un nuovo anno ricco di soddisfazioni, l’incontro si è concluso con un light lunch predisposto dallo staff dell’agriturismo Caniloro di Lanciano – già coinvolto nel progetto sulla Cucina Popolare Frentana curato dal GAL Maiella Verde in collaborazione con Slow Food Lanciano e finanziato con fondi FEASR – PSR Abruzzo 2014/2022, che abbiamo raccontato QUI – con assaggi di borragine in pastella; pallotte cac’e’ove; pizz’e’foje; fagioli in crema di borragine; sagne e ceci e dolci crespelle.