testo e foto di Ivan Masciovecchio.
Espugnare le terre bagnate dai fiumi Pescara, Tronto, Trigno, Vomano e Sangro, più quelle lambite dal lago di Bomba. Occupare la totalità dell’Aquilano e del Vastese, più una terza provincia a scelta. Impadronirsi delle terre confinanti col Parco Naturale Regionale Sirente-Velino e col Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, più la totalità del Teramano. No, non siamo venuti in possesso di clamorosi documenti top secret relativi a più o meno imminenti attacchi al cuore della regione verde d’Europa, ma i piani sopra citati rappresentano soltanto alcuni dei fantomatici e strategici obiettivi previsti dal Rustiko, spassoso gioco di società parodia del ben più famoso svago da tavola diffuso in tutto il mondo, nato come un omaggio alla cultura abruzzese e dedicato a tutti coloro che portano l’Abruzzo nel cuore.
Ad idearlo, disegnarlo e auto-produrlo ha provveduto Gregorio Angelucci, trentaseienne nativo di Chieti ma residente a Loreto Aprutino, laureato in filosofia e batterista dei Tripping Flowers. «L’idea è nata nel 2009 lavorando in Germania – ci dice lo stesso Gregorio –, a Stoccarda, dove gestisco un pub nei mesi invernali. Guardando alla mia terra in chiave ludica, ho immaginato di immergerla in un contesto arcadico, pre-industriale, così com’è stato storicamente nel corso dei secoli. Per la realizzazione delle carte da gioco, quindi, ho scelto una simbologia legata alla pastorizia, alla campagna e al mare come ad esempio la pècure (la pecora), lu pitilive (la pianta di ulivo) e lu travocche (il trabocco), mentre i jolly li ho contrassegnati con le rrustelle (gli arrosticini). Il chiaro messaggio del gioco consiste dunque nella celebrazione dello spirito abruzzese, ricco di inventiva e creatività».
Sotto l’insegna di un Guerriero di Capestrano che ha deposto la spada per imbracciare il forcone, lo scontro per la conquista delle ambite terre d’Abruzzo non è stato pensato tra carri armati, bensì tra trattori e mietitrebbie, tutti lavorati artigianalmente dal legno e contenuti in sacchetti di juta cuciti a mano compresi nella confezione, dando così al Rustiko una valenza ecologica oltre che gioiosa e ricreativa. «Mi piacerebbe comunque spingermi oltre, provando a realizzare le pedine in plastica biodegradabile mediante l’utilizzo di amido di mais o fibra di canapa, da stampare poi in 3D».
Nato come tutto il resto dalla fervida fantasia di Gregorio, il tabellone-campo di battaglia raffigurante l’Abruzzo prevede sei province composte da quarantatre territori. Alle quattro storiche rappresentate da L’Aquila (7 terre), Pescara (9 terre), Chieti (8 terre) e Teramo (7 terre), sono state aggiunte anche la Marsica, comprendente la Valle Peligna e l’Alto Sangro (8 terre) e la zona di Vasto (5 terre). Dopo un primo prototipo realizzato nel 2013 in 250 copie, nel dicembre 2015 ne è stata prodotta una seconda versione in circa 1000 esemplari.
Un impegno (anche economico) non indifferente, portato comunque avanti con passione e dedizione come atto di puro amore per la propria terra d’origine. Sarebbe bello se qualcuno della grande famiglia abruzzese sparsa tra l’Italia e il resto del mondo riuscisse in qualche modo a sostenerlo. Anche pensando magari ad un regalo originale in vista delle prossime festività natalizie, perché no, divertendosi con amici e parenti lanciando assalti all’ultimo trattore contro l’estrema roccaforte nemica. Andiamo a conquistare!
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