testo Sara De Santis / foto Giancarlo Malandra.
I borghi medievali, gli eremi, gli scorci della Costa dei Trabocchi fanno della nostra regione un’ideale “destination wedding” accanto alle mete classiche del turismo nuziale. Tutti gli scenari da favola che incantano italiani e stranieri alla ricerca di un’esperienza autentica per coronare il loro sogno d’amore.
Ci si può giurare eterno amore tra le pietre millenarie di un borgo romantico. In un monastero o nell’atmosfera mistica di un eremo dell’anno mille, incastonato tra pareti rocciose. O in quella rilassata di una dimora di campagna, immersa tra filari di olivi e viti. Ancora su una distesa di sabbia dorata, su una struttura di legno sospesa tra cielo e mare.
Sposarsi in Abruzzo significa una varietà infinita di scenari per nozze da sogno che offre questa terra dal fascino ancora intatto, dai sapori schietti e genuini, con set fotografici naturali che variano di continuo, con l’alternarsi delle stagioni e nel raggio di appena pochi chilometri. E poi c’è l’enorme patrimonio di tradizioni che danno forma e sostanza al giorno del fatidico ”sì”: i costumi tipici nuziali indossati dalle donne dei borghi dell’entroterra, in un tripudio di ricami e tomboli che confluiscono nel “corredo” della sposa, lacci, cortei e danze d’amore, le serenate al chiaro di luna con l’organetto, i ricevimenti con i dolci tipici delle nozze, preparati con amore e pasta di mandorle o con lacrime d’uva e di emozione, come i bocconotti. Questa è la terra dei confetti, attività artigianale che a Sulmona affonda le sue radici nella storia. Hanno il candore dello zucchero purissimo e un cuore di mandorla d’Avola per personalizzare bomboniere, segnaposti e infinite composizioni nuziali. E non a caso l’emblema di questa terra è la Presentosa, antichissimo monile che nasce proprio come bene dotale delle spose e pegno d’amore.
Tutto questo fa dell’Abruzzo la destinazione ideale per sposarsi e meta di turismo nuziale di crescente interesse. Un vantaggio “naturale” per la regione dei Parchi, che detiene un vero record a livello europeo con oltre il 30 per cento del suo territorio protetto da leggi di tutela ambientale, grazie alla presenza di tre Parchi nazionali, uno regionale e numerose riserve protette. E così accade che si decida sempre più di sposarsi, con rito religioso o civile, in questi borghi romantici e centri dell’Italia “nascosta”: nel teramano Civitella del Tronto, Campli, Castelli, nel capoluogo chietino, a Lanciano, a Pretoro, nel pescarese ad Abbateggio, Penne, Città Sant’angelo, nell’aquilano Bugnara, Castel del Monte, Pescocostanzo, Santo Stefano di Sessanio, Pescasseroli, Scanno, Bominaco di Caporciano con l’oratorio di San Pellegrino, Tornimparte con la Chiesa di San Panfilo mirabilmente affrescata dal pittore Saturnino Gatti. Piccolo scrigni d’arte e tesori tutti da svelare, come gli affreschi delle migliaia di abbazie e cattedrali in stile romanico, benedettino o cistercense disseminate un po’ ovunque. Tra le più scenografiche spiccano l’abbazia di San Giovanni in Venere a Fossacesia (Ch), San Liberatore a Majella a Serramonascesca, Santa Maria Arabona a Manoppello e San Clemente a Casauria, queste ultime tutte nella provincia di Pescara. Come eguagliare il fascino di una piccola, raccolta cerimonia nuziale, alla presenza di pochi intimi, celebrata negli eremi che abbondano sulla Maiella, come Santo Spirito, San Bartolomeo, San Giovanni, con quell’aura di sacralità che sempre pervade i luoghi del silenzio e dello spirito.
Una suggestiva veduta di Rocca Calascio.
Ampia in Abruzzo la scelta dei caratteristici borghi medievali così come dei castelli da favola: un esempio per tutti Rocca Calascio, che ha ispirato pellicole e registi internazionali, al punto da essere ormai identificato come “il castello di Ladyhawke” e, non a caso, ambientazione del film “Il viaggio della sposa”. Tra i borghi prediletti dai novelli sposi spicca Santo Stefano di Sessanio (Aq), vero e proprio cammeo incastonato tra i monti, prossimo all’altipiano di Campo Imperatore. Da luogo della marginalità e dell’abbandono a centro di sperimentazione di un lungimirante progetto di recupero, Santo Stefano si conferma sempre più meta di turismo “matrimoniale”, oltre che culturale e naturalistico di qualità, grazie anche all’offerta ricettiva fedele allo spirito dei luoghi. Ne è perfetta sintesi “Sextantio”, l’albergo diffuso, che offre la possibilità di organizzare una cerimonia di nozze in un ambiente davvero unico e di vivere un’esperienza autentica, in ambienti che recano ben visibili tutti i segni della vita passata, incluse le tracce della sedimentazione del tempo sulle spese mura di pietra. L’annesso albergo diffuso caratterizza pure il borgo medievale di Alba Fucens, nel comune di Massa d’Albe, noto per la presenza del noto sito archeologico come per la richiestissima Chiesa di San Pietro. Tra le dimore storiche più gettonate per i matrimoni in Abruzzo figurano il Castello d’Abruzzo a Ripa Teatina, il Castello Chiola a Loreto Aprutino, antica residenza medievale di recente ristrutturata, come il Castello di Semivicoli, palazzo baronale del XVI secolo.
Per un indimenticabile ricevimento di nozze molte agenzie specializzate nel wedding propongono anche i rifugi ad alta quota e le tipiche capanne in pietra a secco dei pastori, i tholos della Maiella, che si prestano ad una suggestiva cerimonia invernale. Oppure si può scegliere un percorso inedito lungo gli antichi tratturi, alla scoperta delle storiche vie della transumanza. La strada che percorre il Piano delle Cinque Miglia è una delle più belle d’Italia, all’uscita dell’ultima galleria della strada statale 17 che sale da Sulmona a Roccaraso. Un cornice solenne e ideale per i momenti del giorno più bello: un lungo tavolato di pascoli e campi aperti incastonato tra montagne dal profilo arrotondato, boschi e vallette che nascondono capanne di pietra e antichi stazzi.
Scendendo a valle, le colline abruzzesi offrono infiniti scorci e location tra agriturismi e casali di campagna dotati di tutti i comfort, all’insegna di tradizione e innovazione, nel rispetto di un grande passato rurale. In una regione che vanta un attrezzato e ampio litorale di 130 chilometri come non prendere in considerazione una cerimonia in riva al mare, con rito civile, come a Pescara, primo comune in Abruzzo ad aver introdotto questa possibilità dallo scorso anno, e da qualche giorno anche a Giulianova grazie a un accordo di comodato d’uso tra il Comune e lo storico chalet Caprice.
Tra le ambientazioni più gettonate spicca senz’altro la Costa dei Trabocchi – il tratto di litorale che va da Francavilla a San Salvo, passando per Ortona con il suo castello aragonese a picco su uno sperone di roccia, San Vito Chietino, Rocca San Giovanni, Fossacesia, Torino di Sangro, Casalbodino, Vasto, attraverso il tratto incontaminato di Punta Aderci -, nota per le sue bellezze naturali e la presenza delle caratteristiche costruzioni per la pesca, i “colossali ragni di legno” che sedussero Gabriele D’Annunzio con la loro primordiale meccanica di “macchina che pareva vivere d’armonia propria, avere un’aria ed un’effige di corpo animato”.
Ed è proprio la vasta scelta di ambientazioni inedite e mai scontate la principale motivazione che spinge numerose coppie di italiani e stranieri (inglesi, americani e tedeschi in testa) a sposarsi in Abruzzo, alla ricerca di un’esperienza autentica. Non mancano i testimonial vip di questa nuova tendenza, come il rugbista azzurro Andrea Masi che ha portato all’altare Consuelo Granata al monastero di Santo Spirito ad Ocre (Aq) o il volto di Rick Forester nella soap “Beautiful”, l’attore Justin Torkildsen, che ha scelto un sontuoso casale di Collecorvino (Pe) per il ricevimento di nozze.
C’è anche chi sceglie di convolare all’altare in Abruzzo per il forte legame affettivo con questa terra, il richiamo delle radici. Si narra di un favoloso matrimonio texano celebrato tra vigneti e botti delle cantine Masciarelli: una romantica cerimonia al cospetto di appena otto invitati, fortemente voluta dallo sposo, che aveva vissuto da piccolo nei pressi di Avezzano. Poi c’è la coppia di over 60 di Birmingham convolata a nozze alla Pinacoteca Barbella e, dopo il matrimonio al museo, si banchetta con menù tipico abruzzese a base di agnello e pallotte “cace e ove”.
Così all’insegna del vivere bene, di un’esperienza indimenticabile e davvero slow, l’Abruzzo, dopo l’Umbria e la Toscana, si attesta come ambita destination wedding, terra d’elezione degli stranieri che giungono qui per coronare il loro sogno d’amore. In fondo mare o monti che importa, perché mai come in questi casi – citando ancora D’Annunzio – “essere l’uno accanto all’altra. Questo deve essere, questo è l’essenziale”.