GIULIANOVA – Una rubrica seguita e apprezzata nata dalla quarantena ma che probabilmente proseguirà, visto il successo ottenuto. Con un linguaggio semplice, Galantini nelle 47 puntate dei suoi frammenti di storia ha trattato di personaggi e vicende locali ai più sconosciuti dal ‘500 ai giorni nostri. C’è la passione per i cavalli del duca Andrea Matteo Acquaviva, che nel 1518 donò quattro suoi puledri al marchese Francesco II Gonzaga di Mantova, tra i maggiori allevatori d’Europa. Vi sono le biografie, per la prima volta ricostruite, di protagonisti dimenticati, come Giorgio Diamantini, Nicolò Ledwinka, Liberato Canzanese, divenuto grande imprenditore del corallo a Livorno negli anni Venti, e delle dive del cinema Maria Roasio ed Emma Druetti. C’è la storia dei carabinieri a Giulianova ma anche ignorati episodi di contrabbando nei primi del ‘900. E, ancora, le epidemie coleriche del 1855 e del 1886, la terribile carestia del 1817, la costruzione del ponte stradale sul Tordino, inaugurato nell’aprile 1933. Il commercio di ceramica castellana tra ‘600 e ‘700, i tesori archeologici riportati in luce, i venditori ottocenteschi di bibbie.
«Insomma – dice Galantini – un affresco fatto di tessere piccole ma non insignificanti aggiunte ogni giorno per tenere compagnia nel corso di questi mesi chiusi in casa, così favorendo la conoscenza di aspetti magari curiosi della nostra storia ma tutti ritenuti interessanti. E con parecchie sorprese. La formula adottata è molto agile, ma ogni pillola di storia – prosegue Galantini – ha richiesto impegno, tanto, e una rigorosa ricerca. Tanto da sollecitare l’attenzione di alcuni studiosi e di qualche laureando che mi ha interpellato».
Un piccolo giacimento che continuerà ad essere fruibile non più giornalmente ma settimanalmente a causa della ripresa dell’attività lavorativa di Sandro Galantini. Il quale sta già pensando a riunire questi suoi preziosi frammenti magari in una pubblicazione. Ma solo e quando il Coronavirus sarà solo un ricordo.