Ripartire dal cibo. È quanto si propone l’associazione Slow Food per supportare le popolazioni delle regioni del Centro Italia colpite dal sisma dello scorso anno. Lo fa attraverso La buona strada, l’iniziativa di raccolta fondi nata con l’obiettivo di rimettere in moto l’economia dei territori di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, ospitata sulla piattaforma on line Produzioni dal basso fino al prossimo 31 ottobre. Un progetto concreto grazie al quale far tornare a vivere le comunità locali che tenacemente resistono e non vogliono in nessun modo abbandonare i borghi e le attività di una vita, ripristinando le filiere agricole di ciascuna delle quattro regioni coinvolte.
Nel dettaglio, in Abruzzo le offerte serviranno per finanziare l’acquisto di un caseificio mobile dotato di un laboratorio equipaggiato per permettere a una ventina di allevatori del territorio aquilano, che hanno subìto perdite e danni nell’area del cratere, di riprendere la produzione lavorando direttamente il proprio latte.
Inoltre, per le aree umbre e laziali circostanti i comuni di Cittareale, Accumoli, Amatrice e Cascia, è previsto l’acquisto di un furgone attrezzato che venderà i prodotti delle aziende agricole locali e delle altre regioni colpite dal sisma, raggiungendo ogni giorno i comuni e le frazioni del territorio, oltre a partecipare a iniziative di solidarietà a livello nazionale.
Infine, nelle Marche, nella cittadina di Comunanza, ci si orienterà nella realizzazione di un mercato della terra (i mercati agricoli di Slow Food) e nell’acquisto di un altro negozio mobile in modo da favorire l’approvvigionamento e la distribuzione dei prodotti locali a sostegno dei contadini e degli allevatori dell’area, servendo più comuni e in alcune occasioni anche la zona costiera poco distante.
A sostegno del progetto La buona strada anche il cantautore astigiano Giorgio Conte il quale, in collaborazione con l’etichetta Ala Bianca, ha deciso di devolvere alla causa parte del ricavato delle vendite del suo ultimo lavoro discografico Sconfinando – tredicesimo album composto da nove brani già incisi rivisitati in chiave sinfonica ed altri sette inediti – stabilendo così un rapporto armonico tra cibo, musica e solidarietà.